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N’Albero, ovvero un soprintendente salverà Napoli dagli eterni Funiculì Funiculà

Come accadde vent’anni fa per una gara automobilistica sul Lungomare, i custodi dell’immobilismo si oppongono a qualsiasi novità.

N’Albero, ovvero un soprintendente salverà Napoli dagli eterni Funiculì Funiculà
N'Albero, l'installazione che sarà realizzata alla Rotonda Diaz

Tu sola dentro la stanza e tutto il mondo fuori

Mentre il mondo si inquieta per la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, a Napoli si dibatte di installazioni natalizie all’insegna del consumismo. Al centro della contesa c’è N’Albero, una struttura alta quaranta metri che sarà realizzata alla Rotonda Diaz – via Caracciolo – e che prevede ai diversi piani una mostra di presepi, una di arte contemporanea, un’area aperitivo, otto telescopi per ammirare il Golfo. Sarà realizzato dalla società Italstage che si è aggiudicata l’appalto che è a costo zero per il Comune. Non è definitiva, è provvisoria, resterà lì qualche mese. Ovviamente la Italstage farà pagare un biglietto d’ingresso per rientrare dei costi e magari guadagnarci. Insomma la normalità. E naturalmente anche qui – come per le partite del Napoli – c’è la polemica sul prezzo d’ingresso, dovranno essere prezzi popolari, sconti per famiglie. Papponi anche quelli della Italstage. La logica è sempre la stessa.

A Napoli (e come poteva essere altrimenti?) si è aperta la polemica. Innescata da un’associazione – Italia Nostra – che ha chiesto al ministro Franceschini di opporsi a quello che loro definiscono un abuso e di rimuovere il soprintendente che ha dato l’ok. Tra i firmatari Guido Donatone, da sempre anima di Italia Nostra, Gerardo Marotta, Aldo Masullo, Mirella Barracco, Tomaso Montanari e altri. Si legge nella loro lettera:

L’articolo 9 della Costituzione tutela il Paesaggio e il patrimonio storico-artistico della nazione. Non si può assistere in silenzio alla spirale di irragionevolezza imboccata dalla giunta comunale con la mercificazione e l’uso insensato fino alla utilizzazione selvaggia del suggestivo ambiente paesaggistico napoletano (…) «Siamo di fronte al “consumo” alienante del paesaggio per la fame di eventi che governa la società dello spettacolo. Mentre scorrono sotto i nostri occhi le immagini delle sofferenze dei terremotati dell’Italia centrale, il Comune di Napoli – che è ancora sprovvisto di un Piano di prevenzione antisismica e di evacuazione della popolazione benché la città sia classificata ad alto rischio vulcanico, ha deliberato la costruzione, da parte di una società privata, di una sorta di luminosa Torre di Babele natalizia su via Caracciolo.

Insomma, N’Albero non s’ha da fare. Per rispetto dei terremotati – cosa c’entra??? – per la sempiterna opposizione alla demoniaca logica del profitto e tutto il resto appresso. Come tanti e tanti anni fa (epoca Bassolino) non si doveva disputare – e non si disputò – una gara automobilistica sul Lungomare, così come ci si è schierati – sempre loro – contro l’America’s Cup (ok, le eliminatorie delle eliminatorie, quello che volete), il Giro d’Italia, la Coppa Davis. Si torna sempre a “Napule nun adda cagna’” di Lello Arena Funiculi’ Funicula’ in “No grazie il caffè mi rende nervoso”  e oltretutto non deve nemmeno muoversi.  

Tra i tanti interventi pubblicati, entra nel merito quello di Daniela Lepore che sul Corriere del Mezzogiorno – annusato il clima – lascia precedere la sua analisi da un preambolo che la allontana dai gruppettari fuori tempo che hanno chiesto di fermare lo scempio.

Con tutto il rispetto per la tradizione locale, io amo l’albero di Natale, perfino più del presepe. Sono favorevole all’uso contemporaneo e finanche futurista degli spazi storici, specie per eventi/allestimenti effimeri che peraltro, a Napoli come altrove, si sono sempre fatti pure in età premoderna.

Poi, non senza ragione, prevede che N’Albero attrarrà più indigeni che turisti e che tra questi indigeni in tanti verranno dalla provincia e che quindi si produrrà un congestionamento del traffico mica da ridere. Temiamo che abbia ragione Daniela Lepore. L’urbanista provvede anche a una proposta: sarebbe stato meglio destinare N’Albero al Centro Direzionale o, ancora meglio, a Bagnoli. Obiezioni ragionevoli che sfociano anche in una considerazione sul turismo che deve affrancarsi dallo stereotipo napoletano.

La sua è una voce isolata. Nel merito non entra praticamente nessuno. Oggi il coro dei no si rafforza con Giuseppe Galasso (sempre sul Corriere del Mezzogiorno, come Lepore del resto, e come Polito, è sul quotidiano diretto da Enzo d’Errico che si sta svolgendo la discussione – a scanso di equivoci, non è una critica – , come peraltro accadde quasi vent’anni fa in occasione della polemica per la gara automobilistica). E si insinua anche il tema della pericolosità della struttura.

In questo clima, si staglia luminoso il soprintendente Luciano Garella da oggi idolo del Napolista. Rilascia interviste ai quotidiani napoletani contro quelli che definisce “custodi dell’immoblismo”.

Giusto per precisare: nel 1984 ho lavorato con l’allora sottosegretario Giuseppe Galasso per l’applicazione della legge sulla tutela del paesaggio con i cosiddetti “galassini” che riguardavano Roma. Su questo punto non accetto lezioni. Bisognerebbe invece spiegare a questi firmatari di grande cervello e di età notevole (ce n’è qualcuno che abbia meno di ottant’anni?), e forse anche indirizzati, che un vincolo non significa inibizione a fare, altrimenti in Italia vivremmo ancora nelle caverne e accenderemmo il fuoco con le selci.

E anche un passaggio niente male su Italia Nostra: “Mi permetto di dire che dopo la morte di Antonio Cederna non ho più letto un libro di “Italia Nostra”, perché ci si è ridotti a un approccio localistico alla materia paesaggio e monumenti”.

Aspettando che N’Albero faccia bella mostra di sé alla Rotonda Diaz e anche una visita in stile Tonino Pettola del Cardinal Voiello a quelli di Italia Nostra, vorremmo sapere che fine ha fatto il progetto della ruota panoramica alla Stazione Marittima. È il momento di agire: quando ci capiterà più un soprintendente illuminato?

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