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I giornalisti della Gazzetta alla Juventus: «Metodo di rappresaglia»

“L’obiettivo è quello di scegliersi i giornalisti. Il metodo è quello classico della rappresaglia che evoca scenari di conflitti ben più drammatici rispetto al pallone”.

I giornalisti della Gazzetta alla Juventus: «Metodo di rappresaglia»
Buffon

Il comunicato dei giornalisti della Gazzetta dello Sport

La situazione è grave, ma non seria. Prendiamo in prestito le parole di Ennio Flaiano perché fotografano alla perfezione le conseguenze di una scelta pericolosa adottata nei confronti della Gazzetta da parte dalla Juventus: scegliersi i giornalisti. Avete letto bene. La società bianconera ha rimandato al mittente la richiesta di accredito per due nostri colleghi, designati a coprire la gara di stasera col Pescara. Secondo il club campione d’Italia, il diritto di cronaca sarebbe garantito dal fatto che ne lasciano passare altri, indicati a inizio stagione dalla nostra Direzione per avere (come accade con tutte le altre grandi squadre) delle tessere stagionali. Solo quelli sono ospiti graditi, gli altri no. E per le prossime gare – ci hanno fatto sapere tramite mail – valuteranno il da farsi di volta in volta. Insomma, un fatto gravissimo (ci perdonerà Flaiano), contrario a ogni logica di democrazia e di rapporti tra stampa e club. Per questa ragione abbiamo informato i nostri rappresentati nazionali e ci aspettiamo il rapido intervento di Lega di A, Federcalcio e Coni. La situazione, però, è anche poco seria: perché è incredibile che la Juve si comporti come un club di cortile, infischiandosene delle regole anche di fronte al richiamo e al tentativo di mediazione effettuato dall’Unione stampa sportiva italiana. Come mai, allora, questo attacco alla Gazzetta? Ci sono forse altre ragioni? Ecco, se ci fossero invitiamo la società bianconera a farle valere nelle sede opportune, davanti a un giudice che nel caso ascolterà testimoni, valuterà le prove, decidendo infine da che parte sta la ragione. Rifiutare l’ingresso di qualunque giornalista, invece, è inaccettabile. E soprattutto ci tocca fare cattivi pensieri: il metodo è quello classico della rappresaglia che evoca scenari di conflitti ben più drammatici rispetto al pallone, seppur milionario. Nel frattempo, resta ferma la volontà dell’intera Gazzetta di continuare a informare i lettori nel modo migliore e attraverso i cronisti scelti da noi. Non certo dalla Juventus. E lo faremo anche stasera.

L’intervento della Direzione della Gazzetta dello Sport (più blando)

Cari lettori, per quanto possa apparire desolante la ricostruzione della redazione è assolutamente veritiera. E’ la prima volta che una società calcistica di livello internazionale pone ostacoli così pesanti e pretestuosi al nostro lavoro riservandosi di selezionare i giornalisti ammessi allo stadio. La speranza è che sia anche l’ultima, visto che la Juve non ha alcun diritto di farlo. Tutta la Gazzetta si augura che prevalga la saggezza e che ci sia consentito di offrire alla squadra bianconera lo spazio, la cura e l’attenzione che i suoi molti tifosi meritano.

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