Due anni fa, Gabbiadini ha segnato venti gol. Lo scorso anno nove, con una rete ogni 109 minuti. Avercene di problemi così.

Oggi abbiamo pubblicato sulla pagina facebook del Napolista un video con i gol napoletani della prima stagione azzurra di Manolo Gabbiadini. Quella con Rafa Benitez allenatore. Stagione che Gabbiadini chiuse con venti gol tra Sampdoria e Napoli (arrivò qui a gennaio) e quindici in serie A. Magnifici i commenti al video. Ve li riportiamo. Sono i commenti che hanno ispirato quest’articolo in un sonnolento martedì denso di Maradona vs. Icardi, il campione, l’uomo, il mito, Napoli, zzz…
Ed è proprio così, è un dibattito surreale quello che sta andando in scena a Napoli questa settimana. Gabbiadini non sembra un attaccante della Nazionale, uno che ha segnato 36 gol in serie A, che da due anni gioca nella seconda squadra più forte d’Italia. C’è quasi la stessa atmosfera che precedette un Napoli-Brescia nella stagione 1997-98 che ci portò dritti dritti in serie B. Galeone schierò al centro dell’attacco il diciannovenne Salvatore Bruno tuttora in attività. Finì come finì: tre a zero per loro che avevano in squadra Pirlo (segnò il primo gol) e Hubner. Di gol nella sua carriera poi Bruno ne ha segnati, soprattutto a Modena in serie B. In serie A, invece, nemmeno uno, nonostante un’altra fugace apparizione con l’Ancona.
Parliamo di un diciannovenne all’esordio in serie A in una squadra allo sbando e spacciata a gennaio, già al terzo allenatore. Oggi il Napoli è decisamente un’altra realtà. Gabbiadini è qui da due anni. Eppure sembra che sabato giocheremo senza centravanti. Anche lo scorso anno, giocando decisamente poco, Gabbiadini ha realizzato nove reti. Che spalmati in meno di mille minuti giocati, fanno un gol ogni 109 minuti. Non malaccio. Tanto per fare un parallelo, la media monstre di Higuain lo scorso anno è stata di un gol ogni 86 minuti (quest’anno, per ora, è di un gol ogni ottanta minuti). Tanto per capirci, lo scorso anno la media stagionale di Dybala (vicecapocannoniere in serie A) è stata di un gol ogni 135 minuti.
Gabbiadini non è Milik? Ok. Milik aveva conquistato i galloni da titolare. È anche il calciatore più adatto a quel gioco. Ma Sarri, ovviamente, questo lo sa. Del resto al 4-3-3 ci è arrivato per approssimazioni successive. È un allenatore che ha dimostrato di saper tornare sui suoi passi. Sa bene che Gabbiadini deve giocare con qualcuno vicino, con cui agire di sponda, dietro cui coprirsi. Il gol al Chievo nasce da un passaggio all’indietro di Callejon. Mertens è un calciatore che può giocare più avanzato. E lo stesso Gabbiadini, lo scorso anno, quando ha sostituito Higuain squalificato, ha segnato tre gol in tre partite. Ha fatto il suo dovere.
Poi bisogna intendersi. Se vogliamo da Gabbiadini un altro atteggiamento, stiamo perdendo il tempo. Ma non è l’atteggiamento quello che conta. Conta essere efficaci, essenziali. I numeri dicono che il Napoli l’attaccante ce l’ha, un attaccante che – tanto per dirne una – nella Roma probabilmente giocherebbe titolare. Napoli-Roma è una partita complessa, delicata. Loro sono in crescita, Spalletti sta parlando ogni giorno e sta lanciando segnali ai suoi. Strootman è un calciatore che si è ripreso. Lì davanti sono molto temibili, con Salah, Perotti e lo stesso Dzeko. Preoccupiamoci della Roma più che di Gabbiadini. Manolo il suo lo farà, e non solo sabato.