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Perché non dobbiamo illuderci sul recupero lampo di Milik

Dieci talking point che invitano a riflettere sull’infortunio del centravanti polacco: il rientro sarà il culmine di un processo lungo, solitario, laborioso.

Perché non dobbiamo illuderci sul recupero lampo di Milik
CALCIO SERIE A: NAPOLI 2016-2017 ARKADIUSZ MILIK FOTO MATTEO CIAMBELLI / FOTOPRESS

Cosa vuol dire rompersi un legamento crociato anteriore: è una rottura in tutti i sensi! Ecco 10 talking points da cui desumere che il recupero del centravanti polacco sarà lento, complicato, laborioso. Da affrontare senza fretta.

1) Arek per me si è fatto male nell’intervento del rigore, ha finito di rompersi il legamento continuando a giocare e alla prima vera torsione è andato ko!

2) La maggior parte degli sportivi dopo il trauma li vedete in piedi, li vedete camminare (anche correre) e molti pensano “nulla di grave!” E’ esattamente il contrario.

3) La ricostruzione dei legamenti (anteriore o posteriore, la seconda è peggio!) è un’operazione che comporta un percorso davvero lungo, complesso, faticoso e spesso solitario.

4) Dopo pochi giorni si esce dalla clinica anche con le proprio gambe, anni fa stampelle e tutore rigido, oggi hanno fatto passi da giganti, i calciatori spesso camminano con le proprie gambe dopo pochi giorni.

5) Hanno detto 99 giorni per simulare il suo numero di maglia! Molto probabilmente sarà così. Arek fra tre mesi guarirà clinicamente ma da quel momento inizierà un nuovo percorso: la preparazione fisica su un campo di calcio con un legamento nuovo.

6) Qui entra in gioco anche l’aspetto psicologico, lavorare i primi tre mesi è dura ma i progressi e lo spirito di sacrifico spesso vanno in modo parallelo. Si piange, si sorride e si soffre. Per esempio il video in cui Arek lentamente piega il suo “nuovo” ginocchio è una sensazione terribile (poche ore prima camminava normalmente in clinica) ma anche una sfida con se stessi di voler guarire il più presto possibile.

7) Dopo 3 mesi si corre, si salta… si respira l’erba del campo! Dopo mille sacrifici è un bel traguardo ma i “dottori” mi hanno insegnato che il legamento “deve andare a scuola” e soprattutto deve fare conoscenza con lo sport agonistico.

8) L’aspetto emotivo e psicologico è fondamentale, e ricordo con piacere le parole del dottor De Nicola che spiega che il calciatore in fase riabilitativa deve stare con il gruppo, vivere la squadra anche facendo esercizi completamente diversi. E’ una molla importante per non allontanarsi dalla vita quotidiana di calciatore e soprattutto evitare stati di depressione (capita spesso!)

9) Sono certo che Milik guarirà e tornerà più forte di prima, ma il legamento è un nemico rompiscatole, ha bisogno di tempo e pazienza… correre è una cosa, buttarsi in un contrasto (nel calcio professionistico) è un’altra cosa! L’elemento “paura” spesso vince anche l’ottima condizione fisica.

10) Conclusione: Milik, oggi tutti si preoccupano di te, domani qualcuno in meno, fra 2 mesi quasi nessuno e devi essere forte forte. Noi tifosi saremo sempre al tuo fianco (e forse non solo…!!) e ti aspettiamo più forte di prima ma senza fretta!! Il mio pronostico per il rientro: fine febbraio 2017. Forza Arek.

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