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È il gruppo che Sarri deve curare, è lì il segreto

I segnali di logoramento erano evidenti già da qualche settimana. Ora Sarri deve dedicarsi a compattare il gruppo, da lì nasce la spensieratezza.

È il gruppo che Sarri deve curare, è lì il segreto
Maurizio Sarri

I segnali di logoramento psicofisico della squadra, più evidenti in taluni giocatori meno in altri, erano chiari da qualche settimana. I calendari, campionato e Champions, vanno studiati attentamente in modo da regolarvi gli allenamenti, il turnover, i cali di forma, le sostituzioni per infortuni o cartellini. I nuovi dell’ambiente o i giovani inseriti nell’organico dovrebbero essere una risorsa, se si fa bene il mix con i più esperti. Tutti dovevano essere preparati a resistere al rialzo delle attese e quindi a gestire le tensioni esterne e quelle intime, personali. Siamo solo a due mesi dall’inizio della contesa.

L’aspetto vincente è sempre e comunque la condizione del gruppo combattente. Esso solo può rimediare anche a qualche imperfezione dei singoli. È il gruppo che deve avere le qualità calcistiche costantemente ad alto livello, come alto è il livello delle sfide-obiettivi raggiunto dal Napoli. La dimensione decisiva è il senso del NOI e il grado che risiede in tutti gli attori, e che si manifesta: nella fiducia reciproca, in una sana rivalità di ruolo, nel sacrificarsi per gli altri, e ogni atto che contribuisce a rendere compatta la rete sociale di appartenenza. Ciò porterà ad avere una mente di gruppo (visto e vissuto come soggetto) più lucida ovvero efficace ed efficiente in ogni reparto, negli spazi e situazioni che si vanno ad affrontare. Significa pure che l’allenatore (e staff) legge bene e in anticipo i messaggi emessi dai suoi calciatori in qualunque circostanza essi si trovino. Da questo stato potranno emergere anche sensazioni positive come giocare e divertirsi, tranquillità e spensieratezza ovviamente relative ma che possono costituire un valore aggiunto.

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