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Juventus-Napoli: la grande occasione di giocarcela senza niente da perdere

Negli ultimi precedenti, il Napoli è andato a Torino con la necessità di fare punti. Oggi, abbiamo la mente sgombra e possiamo giocare senza pressioni: proviamo ad attaccare la partita.

Juventus-Napoli: la grande occasione di giocarcela senza niente da perdere
Juventus' forward Simone Zaza celebrates after scoring during the Italian Serie A football match Juventus Vs Carpi on May 1, 2016 at the "Juventus Stadium" in Turin. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Quasi senza accorgercene, in un inizio di stagione denso e schizofrenico, ci siamo arrivati.

Solo due giorni e sarà “quella” partita: Juventus-Napoli. Superfluo ricordare tutti i motivi che ne fanno da parte nostra forse la più attesa. Stavolta, rispetto al solito, ce n’è pure uno in più. Anche qui, già sappiamo e non c’è bisogno di dire altro. Probabilmente, loro questa partita non la aspettano con la stessa trepidazione, ma, di contro, non sono credibili quando tentano di dire che la vivono come una partita normale: vivono con noi una rivalità molto più intensa di quanto potranno mai ammettere, fidatevi. Eppure, per quanto sembri assurdo, per una volta, potremmo provare a relativizzare. A considerarla una partita meno carica di significati di quanto non sia.

Provate a pensarci.

I cinque precedenti allo Stadium sono stati tutti ad altissima tensione. Il 1 aprile 2012 si andava verso il rush finale della stagione, con la Juventus lanciata nella rincorsa (poi conclusa con successo) al Milan e il Napoli che si giocava punto a punto il terzo posto valido per il preliminare Champions.

Il 20 ottobre dello stesso anno, ci presentammo a Torino da primi in classifica a pari merito e con grandi ambizioni. Più o meno stessa situazione il 10 novembre 2013: noi, reduci dal miglior avvio di campionato della nostra storia, a pari merito con loro, anche se preceduti di qualche punto dalla Roma. Il 23 maggio 2015, loro erano già campioni d’Italia ma volevano chiudere al meglio la stagione davanti al loro pubblico; noi, aggrappati alle residue speranze di acciuffare il terzo posto.

E poi, il redde rationem del 13 febbraio, con noi sbarcati in Piemonte da primi in classifica ma con loro subito dietro. Come minimo comune denominatore, in tutti i casi, l’obbligo di dover fare risultato a tutti i costi e la tensione nel dover giocare al massimo delle nostre possibilità con un avversario fortissimo.

Come abbiamo però scoperto in occasione dell’ultimo, dolorosissimo precedente, la forza della Juventus si è mostrata principalmente sul piano mentale. I bianconeri non ebbero paura di seguire la loro natura, anche cinica e sparagnina, gli azzurri si trovarono presi tra la voglia di giocare per vincere e il calcolo ad un certo punto, umano, sulla convenienza anche di un pareggio.

Partorendo nel finale di partita un atteggiamento a metà tra le due cose che, anche per sfortuna, si tramutò nel gol di Zaza. Diciamocelo, la capacità della Juventus di reggere la pressione noi ce la sogniamo. Ma possiamo controbattere in un altro modo. Trovando la nostra forza mentale, per paradossale che possa apparire, in una plausibile assenza di pressione.

Ciò che sostengo è che proprio questa volta il Napoli potrebbe andare a Torino con la testa sgombra, senza preoccuparsi troppo.

L’obiezione più naturale del lettore sarà certamente: “Come sarebbe a dire? Andiamo in casa della Juventus senza Milik infortunato, senza Gabbiadini squalificato, con problemi di gioco che fatichiamo a risolvere, dietro di quattro punti in classifica e questo qui dice che non dobbiamo preoccuparci?”.

Esattamente. E’ proprio per questo che sabato sera non abbiamo niente da perdere e tutto da guadagnare. Siamo senza centravanti di ruolo, veniamo da un mese di ottobre piuttosto complicato, giochiamo contro la prima in classifica e, per come siamo messi, nel lungo periodo abbiamo poche possibilità di contestargli il primato. Alla luce di tutto questo, nessuno, ma proprio nessuno, può oggettivamente pretendere aprioristicamente da questa squadra un risultato positivo dopodomani. Per cui, tanto vale, da parte dei giocatori del Napoli, andarsela a giocare in tranquillità, provando a giocare come sanno fare in tutto e per tutto. Tanto, a giocare a modo loro, gli juventini sono più bravi, lo sappiamo.

E anche si dovesse perdere, non sarebbe un dramma. Assilli particolari di classifica non è che ce ne siano. Malissimo che andasse, ci troveremmo a -5 dal secondo posto e a -2 dal terzo, con altre 27 giornate da giocare. Ci sarebbe tutto il tempo di recuperare.

In fondo, ognuno di noi, nella propria vita, lo ha certamente sperimentato. Si ha molta più probabilità di vincere quando si elimina la paura di perdere, o, anche in presenza della stessa, la si accetta o la si ignora completamente. E questa Juve si può battere solo così. Andandogli addosso senza pensarci. L’Inter (e l’Inter di questo periodo è tutto meno che uno squadrone) ha vinto in questo modo.

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