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Ghoulam e Allan se fumarono a Zazà. E ora, li turche se nce vanno

Posta Napolista/ I testi delle grandi canzoni napoletane per commentare il match di Torino e presentare la partita contro il Besiktas.

Ghoulam e Allan se fumarono a Zazà. E ora, li turche se nce vanno
Ghoulam (foto Cuomo)

Ha ragione il mio amico Silvio, schiettamente cartesiano. Gli anni passano per tutti. Certe tensioni non si possono più sopportare. E passi pure la traversa di Cavani, l’anno scorso, poi, ci pensò l’infilata di Zazà. E adesso? Mentre la banda di Pignataro suonava il “Parsifallo”, giocando con lo strummolo, nel momento culminante del finale travolgente, ‘mmiez’a tutta chella gente, Ghoulam e Allan se fumarono a !… Era di fatto il minuto 71: comm’aggi ‘a fá pe’ te truvá?! I’, senza te, nun pozzo stá…

Ai cortesi leggitori avverto, dunque, che per il prossimo incontro da disputare allo Stadium, una tavolata a Gragnano ho già prenotato. Che me ne importa so’ epicureo! Un rosso frizzantino, un panuozzo con salsiccia, ‘na fumata all’aria aperta so’ sempe meglio de Nedved e Marotta. Volendo prendere le cose seriamente, alla vigilia del match auspicavo che Odisseo, sebbene scassatiello, vincesse la sua gara al di là del Garigliano. Infatti, Eurìalo già aveva irritato solo parlando:“… magari lo farà alla prossima partita”. Ipse dixit.

Corsi e ricorsi storici, maledetto catino, ritorniamo sempre con le pive nel sacco! Verum ipsum factum. Ed eziando ascolto i “tifosi” diversamente locali, per capirci meglio quelli dal commodus discessus, che ribadivano ontologicamente: ”Noi non siamo napoletani!”. E’ vero, miei cari, con molti dolori ci afflissero gli dèi di Urano, ma nulla è più dolce della patria e dei padri. Intanto, esterrefatto, apprendo di opportune reprimende contro il Partito degli Avvoltoi. Giù le mani dal Presidente! Urca, però, l’Antico Toscano non è da meno: “La società ha scelto di crearsi un futuro, quindi il percorso è più lungo”. Per il fegato di Lor Signori, qualcuno regali al Presidente I Sei libri dello Stato di Jean Bodin.

Mamma … Li Turchi! Oh, Telemaco Gabbiadini, perennemente assorto tra Freud e Jung, martedì lasciaci cantare soavemente:
E’ nata mmiez’ ‘o mare

Michelemma, Michelemma
Oje na scarola
Oje na scarola…
Li turche se nce vanno
Michelemma …

Saluti ai pedatori

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