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Il Napoli e le Nazionali: 12 azzurri in giro per il mondo, ma quasi tutti possono aspirare ai Mondiali

Le scelte dei ct premiano l’organico azzurro, che però potrebbe essere ancora più presente alla kermesse iridata di Russia 2018.

Il Napoli e le Nazionali: 12 azzurri in giro per il mondo, ma quasi tutti possono aspirare ai Mondiali

Partono oggi le qualificazioni ai Mondiali della Uefa. Che, pur essendo la confederazione che qualificherà a Russia 2018 il maggior numero di squadre (13 più i padroni di casa già automaticamente ammessi), è quella partita più tardi: negli altri continenti, sono già partiti almeno i turni preliminari per l’accesso alla kermesse iridata. Per i club europei, l’inizio dei gironi di qualificazione “segna” letteralmente il passaggio a un nuovo biennio, e quindi fa partire un primo bilancio e insieme una prima proiezione, di quella che potrebbe essere la propria “proiezione” di presenza ai Mondiali.

Il Napoli, in questo giro di convocazioni internazionali, si presenta con 12 calciatori (più uno). Un buon numero, certo, ma ancora non “completo”. In divenire. Nel senso che mancano ancora tanti giocatori che potrebbero rientrare nel giro della propria nazionale, o che comunque ne hanno fatto già parte e sono stati momentaneamente messi da parte. I giocatori azzurri effettivamente convocati sono stati: Reina, Mertens, Gabbiadini, Chiriches, Strinic, Hysaj, Hamsik, Zielinski, Milik, Rog, Koulibaly e Ghoulam. Più Alberto Grassi, convocato dal ct dell’Under 21 Di Biagio mentre era ancora alle dipendenze di Sarri.

Reina a parte, convocato dal nuovo ct spagnolo Lopetegui come vice di De Gea, ormai titolare delle Furie Rosse, tutti i calciatori possono legittimamente aspirare di essere titolari (o quasi) ai Mondiali. Non che Reina non possa mettere nel mirino la partecipazione a Russia 2018, ma di certo il suo ruolo non sarà quello del protagonista, per questioni di età e di concorrenza. Tutti gli altri calciatori disputeranno queste qualificazioni con la possibilità concreta di arrivare alla Coppa del Mondo e di poterla giocare dando un contributo importante. I due più in dubbio sembrano Gabbiadini e Mertens: l’attaccante ex Sampdoria è stato richiamato da Ventura dopo l’esclusione dalla lista degli Europei, non ha giocato l’amichevole contro la Francia ma il fatto di essere stato inserito nelle convocazioni fa ben sperare, almeno per quanto riguarda la considerazione del nuovo ct; il belga, invece, è uno dei tanti talenti della generazione d’oro del calcio belga, che in Russia cercherà la definitiva consacrazione dopo due tornei preparatori come Brasile 2014 e Euro 2016. In cui si poteva fare di più, forse, ma è mancata l’esperienza necessaria.

Gli altri, Grassi a parte (un discorso diverso, ovviamente, perché legato alla categoria giovanile), fanno parte da sempre del giro della propria nazionale. E il loro peso all’interno delle convocazioni, ma pure all’interno delle squadre (si pensi ad Hamsik, capitano slovacco o allo stesso Chiriches, ex capitano della Romania), è altissimo. Ma non solo loro: anche gli esodati, quelli rimasti a Napoli, hanno legittime aspirazioni mondiali. Si pensi a Insigne, Jorginho, Maksimovic, Giaccherini, El Kaddouri. Tutti papabili, perché già convocati, nelle proprie Nazionali. Un po’ più complesso il discorso per Albiol, Maggio, Tonelli e Callejon: i primi due hanno probabilmente già dato e sono finiti fuori gioco per limite d’età e per scarsa aderenza al progetto tecnico dei nuovi ct (Lopetegui e Ventura); gli altri due hanno un’anagrafe compatibile, ma hanno sempre partecipato poco alla vita delle proprie nazionali. Per Callejon, 2 presenze con la Roja e poi basta; per Tonelli, lo stage preparativo a Euro 2016 e poi il taglio dalla lista definitiva (più una presenza con l’Under 21, nel 2010). Difficile immaginare di rientrare, almeno nel brevissimo periodo.

Per quasi tutto il resto dei non convocati, il rientro o meno nel giro della propria selezione dipenderà dal loro utilizzo a Napoli, nel Napoli. Maksimovic, ad esempio, ha già giocato 12 match con la maglia della Serbia e non è stato inserito per problemi chiaramente legati alla mancata preparazione; El Kaddouri, invece, è un pilastro della nazionale marocchina (22 presenze e 5 reti) ma non è stato chiamato dal ct Renard. Entrambi, quindi, hanno possibilità concrete di rientrare nel giro.

L’ultima chiosa su Insigne e Jorginho, esclusi un po’ a sorpresa dalla prima lista di Ventura. Per loro, lo spettro potrebbe essere lo stesso dell’Europeo francese, dai quali sono stati esclusi (del tutto il regista, di fatto il fantasista al di là delle sostituzioni a fine partita) per colpa della mancata aderenza al modulo. Quel 3-5-2 che il nuovo ct sembra voler “copiare” dal suo predecessore. E che, soprattutto per quanto riguarda Insigne, segna una differenza tattica troppo marcata rispetto al club. Un peccato, davvero. Perché quelli che ora sono pronti a disputare Israele-Italia, nei ruoli corrispondenti, non ci sembrano molto più forti di Jorge e Lorenzo. Vediamo se, aumentando la condizione e il livello delle prestazioni, il discorso cambierà per le prossime convocazioni.

PS: No, non ci siamo dimenticati di Allan. Perché Allan non è mai, ma proprio mai stato considerato dalla Nazionale brasiliana. Non è che i loro mediani di rottura siano molto meglio, eh…

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