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Nasce a Napoli l’idea dell’Accademia del mare

L’iniziativa di Marina Militare e Lega Navale potrebbe favorire anche il recupero del Molo San Vincenzo. Il ruolo di Rolandi e Dalla Vecchia.

Nasce a Napoli l’idea dell’Accademia del mare

L’intestazione – Accademia del mare – apre orizzonti sconfinati e mai esplorati dalla città di mare senza abitanti, ma proprio per questo l’iniziativa della Marina militare e dalla Lega Navale assume una importanza che va oltre l’obiettivo che si propone: risvegliare l’interesse per la principale risorsa di cui Napoli dispone e può consentire di iniziare un percorso virtuoso coinvolgendo il Comune, le Università, i Circoli Nautici e tutto il piccolo mondo che vive intono alle banchine del Borgo Marinari, del Molosiglio e di Posillipo.

Il mare questo sconosciuto ha trovato veri amici? È presto per dirlo, ma certo qualcosa potrebbe cambiare per effetto della spinta che verrà dall’Accademia. Il Comune sembra aver raccolto l’invito e l’assessore Clemente ha assicurato continuità di impegno; più di tutti il messaggio è stato raccolto da Alfredo Vaglieco il presidente della Lega Navale che una ne fa e cento ne pensa, e dai due “santoni” della vela napoletana, Carlo Rolandi e Pippo Dalla Vecchia, che hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali al Molosiglio, e si sono detti immediatamente disponibili. A noi risulta che il seme è stato piantato da loro e ha dato oggi copiosi frutti per la instancabile splendida attività portata avanti dal Centro Studi tradizioni nautiche che, grazie al lavoro silenzioso ma di grande spessore, del direttore Paolo Rastrelli, è riuscito a mettere insieme un patrimonio di libri, documenti, foto, giornali e pubblicazioni che parlano di mare e lanciano appelli che quasi mai vengono posti in pratica.

Cosa farà l’Accademia? Prima di rispondere diciamo innanzitutto che la sede è molto bella e si inserisce perfettamente nella linea estetica della cittadella nautica del Molosiglio che, in collaborazione con la Canottieri Napoli, nelle intenzioni del Comune ma prima ancora nella logica delle cose, dovrebbe svolgere un ruolo di polmone sportivo e ludico. Come vuole la tradizione e come chiede l’urgenza di intervenire su queste “isole” affrancandole dal caos del centro storico e rendendole autonome. La presenza dell’Accademia, sotto questo aspetto, può rappresentare un punto di svolta ed essere molto utile per eliminare quel che resta di precarietà nell’immagine del Molosiglio ancora in balia di barboni e abusivi del parcheggio.

La distanza che separa dal recupero completo recupero di quest’area che ha fornito spunti eccellenti alla canzone napoletana classica («Jamme ’a Litoranea addò a mezz’ora nun se perde», verso non solo accattivante ma incisivo perché centra il requisito fondamentale del Molosiglio immerso ma lontano dal caos) è davvero modesta, basterebbe garantire buona vigilanza oltre ad una manutenzione degna di questo nome e l’obiettivo sarebbe centrato. Favorendo anche il recupero agognato del Molo San Vincenzo ricco di altre strutture di grandissimo interesse come il bacino di raddobbo della marina borbonica che conclude una passeggiata bellissima sospesa tra mare e storia. Ora tutto è “sospeso”, cioè abbandonato e trasformato in discarica, e affidato ad una dialettica parolaia e poco produttiva, ma le iniziative di aggregazione, formazione e ricerca che certamente porterà avanti il nuovo Centro – lo ha promesso nel suo appassionato intervento l’ammiraglio Marzano – potranno consentire una accelerazione favorendo uno sviluppo non solo degli sport legati al mare ma anche di attività sociali che in questi anni sono state attivate: pensiamo alla scuola di Mascalzone Latino e alle altre tre Onlus che vengono ospitate. «È vero – conclude Alfredo Vaglieco – l’Accademia perseguirà questi obiettivi, ma abbiamo bisogno del concerto di tutte le istituzioni. Non possiamo essere lasciati soli e non possiamo contare sempre e solo sulla Marina Militare che, comunque, è un padrone di casa ideale». Buon vento, allora.

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