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Perché il Napoli può migliorare senza i 36 gol di Higuain

Il record di Higuain ha migliorato di poco i numeri del Napoli. La squadra giocava per lui, ora Sarri cambierà e a Dimaro si è visto.

Perché il Napoli può migliorare senza i 36 gol di Higuain

Sembra un’eresia poter credere che senza i 36 gol di Higuain il Napoli possa migliorare, ma ragioniamo un po’ su questa ipotesi e spieghiamo perché ci crediamo.

Trentasei gol su un totale di ottantadue costituisce un bottino importante, ma dobbiamo pensare che nessun giocatore al mondo può raggiungere un tale risultato senza una squadra che giochi per lui.

Il record di Gonzalo ha comunque prosciugato la vena realizzativa dei suoi compagni di reparto. Due anni fa, al primo anno di Benitez (2013 – 2014 ottimo campionato confrontabile con quello appena concluso), il Napoli arrivò comunque terzo segnando 77 gol e totalizzando 78 punti. (Con Higuain a 17 gol).

Quindi, in totale l’exploit di Gonzalo ha fruttato, rispetto a due anni prima, 4 punti in più e solo cinque gol oltre i 77 di quell’anno.

Il record incredibile quanto forse irripetibile di Higuain ha migliorato di un solo 5% i risultati del Napoli rispetto alla stagione 2013 – 2014 pur segnando, Gonzalo, 19 gol in più pari a +111% rispetto a quel campionato.

Ma Higuain ha anche risucchiato ai suoi compagni d’attacco quasi tutta la capacità realizzativa che due stagioni fa avevano dimostrato.

Callejon ha segnato solo 7 gol contro i 15 della stagione di riferimento.

Mertens ha segnato quest’anno la miseria di 5 gol mentre due anni fa dimostrò che era capace di arrivare tranquillamente a 11.

Solo Insigne si è migliorato di ben 9 gol. Mentre Hamsik è rimasto stabile (6 quest’anno contro i 7 di due stagioni fa).

I compagni di linea di Gonzalo avevano segnato quasi 30 gol contro i 24 di quest’anno.

Dove recuperare i gol che Higuain non può più garantirci? Analizziamo un po’ di dati.

La linea difensiva e la mediana quest’anno hanno contribuito al totale dei gol segnati per la povera quota di 5 gol contro gli 11 del 2013-2014.

Tutto questo per dire che due anni fa si erano segnati solo 4 gol in meno del record di quest’anno e un più umano Higuain si era fermato a 17 consentendo una migliore distribuzione dei gol tra vari reparti.

Il contributo dei difensori è stato sempre davvero inesistente. Negli ultimi tre campionati la coppia centrale Albiol – Koulibaly ha segnato la bellezza di 3 gol (2 Albiol e 1 Kalidou). Tonelli all’Empoli ne ha segnati il doppio in una sola stagione. All’Empoli…

Gli esterni non hanno mai segnato un gol in tre anni! Maggio, Hysaj, Goulam e Strinic insieme, in tre anni non hanno segnato un gol! Perfino Nagatomo ogni tanto segna…

Da questi dati emerge una realtà oggettiva che identifica le aree di recupero che il buon Sarri deve aver ben messe a fuoco e su cui sa che deve intervenire.

Ho seguito per quanto possibile gli allenamenti a Dimaro e ho notato quest’anno l’insistenza di Sarri nel curare le palle inattive e gli inserimenti dei difensori nell’area avversaria. Tante volte ha spinto Koulibaly a fare il centravanti su angoli e punizioni. Infatti le palle inattive hanno contribuito al bottino di gol del Napoli con un numero miserevole di realizzazioni che neppure ricordo.

La partenza di Higuain gioco forza porterà a studiare movimenti innovativi che consentano a tutti i 10 giocatori di movimento di finalizzare le azioni.

Inoltre credo che Sarri si sia convinto che non potrà più affrontare un’intera stagione giocando sempre nello stesso modo ormai arcinoto agli avversari.

Sta tentando strade alternative? Già in varie occasioni di questo precampionato si è visto un Mertens spostato al centro a fare il centravanti – folletto capace comunque di far male. Sfugge a tutte le marcature, diventa imprendibile e ha dimostrato anche di saper segnare. Questo non significa che dovremo giocare così, ma è una variante tattica che può disorientare gli avversari anche a partita in corso.

Anche l’acquisto di Zielinski può significare che a volte potremo utilizzarlo come trequartista dietro a Milik e Gabbiadini (o Mertens o Insigne o Kalinic o chi altri verrà ancora).

Oggi che tutte le squadre tendono ad avere le difese alte e a giocare sempre la palla in mezzo al campo. Giocatori come Rog e Zielinski, ed Allan, assicurerebbero un centrocampo aggressivo e dai piedi buoni che può mettere in difficoltà qualsiasi squadra. E poi soprattutto Zielinski e Rog sono dei tiratori di tutto rispetto che potrebbero assicurare quei gol dalla distanza che tanto ci mancano dai tempi di Inler e Dzemaili.

Tutto ciò serve per contribuire a colmare il vuoto lasciato dai gol di Higuain.

La partenza di Higuain quindi comporterà una distribuzione maggiore delle responsabilità realizzative tra gli undici che scenderanno in campo, un modo diverso di giocare che permetta a tutti i giocatori di portare il proprio contributo per ridurre le distanze da una squadra che gioca per il suo finalizzatore indiscusso e una che diventa imprevedibile perché può segnare con qualsiasi giocatore e con schemi diversi.

I numeri ci dicono che si può fare e come tifosi speriamo che il campo lo confermi.

Non ultimo considererei l’aspetto psicologico del gruppo.

Dal di fuori non sappiamo bene come la partenza di Higuain sia stata vissuta dall’ambiente, dai compagni e dello staff.

Ma se è vero che Gonzalo è andato via come un ladro nella notte senza neppure un saluto ai suoi compagni, allora vedrete che questi moltiplicheranno le proprie forze per dimostrare che non era il Napoli dipendente da Higuain, ma Higuain dai suoi compagni e dal Mister che l’hanno messo in condizioni di diventare uno dei più forti centravanti del mondo.

Un po’ di riconoscenza anche in un mondo milionario non farebbe male. Ma l’irriconoscenza, nel nostro caso, potrebbe però amplificare le forze degli orfanelli di Higuain per non sentirsi più tali.

 

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