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Non per sminuire il valore di Higuain, ma due o tre cose vanno dette

Quanto è stato importante il Napoli nella crescita di Higuain? Un calciatore che non ha lasciato il segno né a Madrid né in Nazionale.

Non per sminuire il valore di Higuain, ma due o tre cose vanno dette
Higuain con la maglia dell’Argentina

Non per sminuire il valore di Higuain, che se il Napoli non avesse avuto il migliore di sempre sarebbe probabilmente da considerarsi il miglior giocatore che abbia indossato questa maglia, ma il punto più interessante della lettera di De Laurentiis è il 4. Rileggiamolo: “Non ha una certa vergogna il suo procuratore quando dice che la squadra nella quale giocava, che lo ha messo nella condizione di segnare 38 gol, non era all’altezza? Non ha vergogna di dire, in pratica, che i compagni di Gonzalo erano scarsi, visto che il Napoli è stata la squadra che ha avuto il maggior numero di occasioni da gol in Italia, condizione fondamentale per consentire a un attaccante di segnare molti gol?”.

Qualcuno ha considerato – nello specifico – questa replica un po’ fuori tema, visto che il procuratore ha spesso parlato di “progetto” e non di valore attuale della squadra, ma indirettamente centra un altro punto fondamentale, che andrebbe in realtà spiegato a un po’ tutti i calciofili italiani oltre che a Higuain e a suo fratello: è così vero che il Napoli fosse Pipita-dipendente e che il centravanti argentino fosse sprecato in una realtà così mediocre, non all’altezza del suo talento? Per la risposta alla prima domanda dovremo aspettare qualche mese (ma il sottoscritto pensa che riusciremo a smentire pure quello…), mentre quella alla seconda è sicuramente no. Fermo restando che Higuain è un gran colpo per la Juventus e – al momento, in attesa di nuovi acquisti – una grossa perdita per il Napoli, andrebbero spiegate a molti (tifosi del Napoli ma non solo) alcune cose.

Innanzitutto, come ha rilevato De Laurentiis, Higuain quest’anno ha sfruttato lo straordinario lavoro (e il gioco spumeggiante) di tutta la squadra, cresciuta ulteriormente con Sarri in panchina: del resto 38 gol in una stagione non li aveva mai nemmeno lontanamente segnati, neanche al Real Madrid dove il suo smisurato talento, imprigionato per tre anni nella piccola Napoli e ora finalmente liberato in una piazza alla sua altezza, riusciva persino a non trovare spazio da titolare e a non superare mai i 30 gol (tutte le competizioni incluse). A proposito di gol, pur avendone fatti 121 in sei stagioni e mezzo al Real, il Pipita non rientra nella top ten dei più prolifici con la casacca delle merengues: meglio di lui fa, anche come media gol, l’ex rivale Benzema con un gol ogni due partite (Higuain fermo a 0,45 a partita). Il primo, manco a dirlo, è Cristiano Ronaldo con oltre un gol a partita che fanno 364 in totale. Lui sì, così come Maradona (che però non lo ha fatto), avrebbe tutte le ragioni per sentirsi sprecato al Napoli. E aggiungiamo anche che, “liberatosi” di Higuain (che comunque in Spagna ha vinto tre Liga, di cui una giocata da metà stagione in poi), il Real negli ultimi tre anni ha vinto due Champions League.

Poi c’è il discorso del valore economico del giocatore, che giocando nella provinciale Napoli è molto più che duplicato: quasi 100 milioni, contro i 38 spesi tre anni fa da De Laurentiis. Quindi si potrebbe arrivare a dedurre che Napoli è stata in realtà una piazza che lo ha esaltato, che lo ha valorizzato, e dove probabilmente aveva trovato una dimensione più che consona, dando moltissimo ma ricevendo altrettanto, se non di più (e non parliamo solo di affetto, in questo caso). Da sottolineare anche il valore rispetto all’età: solo un top player può valere 90 milioni a 29 anni, ma un top player non ne vale solo 38 a 26. E’ dunque così assurdo sostenere che Higuain sia diventato un top player a tutti gli effetti nella piazza che invece – secondo alcuni – ha rischiato di mortificarne la carriera?

Capitolo Nazionale: non per infierire, le singole partite possono sbagliarle pure i campionissimi (a proposito di Argentina, vedi Messi), ma ci sarebbero errori gravi e prestazioni mediocri non in una ma in tutte e tre le finali recentemente disputate con l’albiceleste, da quella del Mondiale 2014 alle ultime due di Copa America. Higuain, che infatti in patria non è particolarmente amato, è stato decisivo in negativo.

E poi, comunque, andare via da Napoli non porta fortuna. Ogni volta che questo succede, molti tifosi avversari se la ridono sotto i baffi: intanto però il Napoli rimane ad altissimi livelli, mentre sarebbe bene andare a vedere che fine hanno fatto (soldi esclusi) i grandi ribelli del recente passato come Mazzarri, Lavezzi e Cavani. Con tutto l’affetto e il rispetto, a parte il conto in banca la loro carriera è evoluta – al momento – ben al di sotto delle aspettative: Mazzarri ha fatto flop all’Inter e ora si ritrova al modesto ma ambizioso Watford, Lavezzi è finito a giocare in Cina come un Pellè qualsiasi, Cavani non ha reso granché a Parigi. Però lui e Lavezzi almeno hanno, effettivamente, vinto: scappati dalla miserrima Napoli, ora possono fregiarsi del prestigioso titolo di campioni di Francia. Chapeau.

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