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Neanche la forza mediatica della Juventus è riuscita a mascherare “l’affarino Pogba”

L’articolo di Marco Iaria sulla Gazzetta, la verità sulle cifre, la delusione del popolo bianconero nonostante il sontuoso mercato. E Pogba che diventa un brand (e cede i diritti d’immagine al Manchester).

Neanche la forza mediatica della Juventus è riuscita a mascherare “l’affarino Pogba”

Il primo a “rivelare” la situazione, ieri, è stato… uno juventino. Antonio Corsa, su Twitter, ha in qualche modo scatenato una vera e propria corsa alla paranoia (tra i tifosi della Juventus) e alla verità, che poi è la notizia, tra i tifosi degli altri club e poi tra gli addetti ai lavori. Alla fine, sospetti-timori confermati, almeno in chiave bianconera: Bellinazzo l’ha scritto ieri su Goal.com, Iaria l’ha annunciato sui social. Ed ecco il pezzo della Gazzetta che spiega in dettaglio com’è andata l’operazione Pogba.

Secondo la rosea, quindi, l’incasso finale per il calciatore da parte della Juventus è di 78 milioni di euro. Una somma cui si arriva sottraendo ai 105 milioni versati dallo United i 25 milioni della commissione di Raiola, e i 2 milioni versati ai club della formazione di Pogba. Chiamasi contributo di solidarietà. Il fatto che uno di questi club sia proprio il Manchester United è solo un caso. Il comunicato della Juventus, però, ridimensiona ancora la cifra. Ecco spiegato il perché: «L’effetto economico positivo sull’esercizio 2016- 17 sarà di 72,6 milioni, “al netto del contributo di solidarietà e degli oneri accessori”. Come si arriva a questa cifra? Intanto, bisogna sottolineare che la società di Andrea Agnelli, per trasparenza nei confronti del mercato, ha voluto comunicare la plusvalenza netta, data la rilevanza dei costi accessori. […] L’incasso netto della Juve, come cassa, è quindi di 78 milioni ma a livello contabile, per il calcolo della plusvalenza, bisogna sottrarre il costo residuo di Pogba a bilancio, pari a 5 milioni e frutto degli oneri accessori capitalizzati in precedenza e in parte ammortizzati: è vero che il francese arrivò a parametro zero ma nel corso degli anni sono state corrisposte delle provvigioni a Raiola. Si arriva così ai 73 milioni (72,6 per l’esattezza) citati dalla Juve nel comunicato». Tutto torna, allora. O quasi, anche perché il titolo del pezzo scritto da Marco Iaria non fa che “aggravare” lo stato di angoscia del tifo bianconero (“Incasso netto di 78 per i bianconeri che però devono cedere per sostituire il francese”), diviso tra un mercato di grandissimo profilo e le domande sulla doppia operazione Pogba-Higuain. Una roba che incide, eccome: «Dal punto di vista della cassa, la maxicessione di Pogba non riuscirà a coprire interamente gli esborsi. Al momento gli acquisti di Higuain (90 milioni), Pjanic (32), Pjaca (23), Lemina (9,5 riscatto) e Benatia (3 prestito) hanno prodotto un impegno finanziario di 157,5 milioni contro i 108,6 delle cessioni di Pogba (78), Morata (30) e Padoin (0,6) per un saldo negativo di una cinquantina di milioni. Entro il 30 aprile il Bayern riscatterà Coman ed entreranno 21 milioni. Quindi il saldo potenziale è -30. E non si andrà molto oltre perché è vero che la Juve ha le spalle larghe per far leva sul debito, ma opera pur sempre in regime di autosufficienza. Questo significa che per finanziare uno-due colpi a centrocampo bisognerà cedere Zaza, Pereyra e/o Hernanes». La Juventus è stata bravissima a fare il mercato, non c’è che dire. Era la più forte, lo è ancor di più rispetto agli altri. Chapeau, applausi a scena aperta e inchini da torero con lancio contestuale di petali di rosa. Però siamo al 10 agosto e non ha ancora il sostituto di Pogba. Come il Napoli non ha il sostituto di Higuain, a parte un attaccante da 33 milioni di euro. Touché (?).

La Juventus vive un momento particolare. Gli addetti ai lavori, pure quelli che hanno avuto modo di lavorare a stretto contatto con il club bianconero, non è che siano proprio convintissimi degli affari di Marotta e Paratici. Anzi. Stamattina, ad esempio, un ex direttore di Tuttosport, Vittorio Oreggia, scrive così su  Twitter:

La Gazzetta che pubblica resoconti non entusiastici (in chiave-Juve) sull’affare Pogba, poi questo. C’è fermento, e pare che questa volta gli stessi canali di stampa che hanno sempre, in qualche modo, giudicato positivamente (e applaudito) la condotta bianconera, abbiano un po’ girato la faccia rispetto alla potenza mediatica del club.

pogbas

Andiamo all’estero, per la precisione in Francia (SoFoot), e troviamo un altro articolo interessante riguardo sull’affaire Pogba. Ammetterete che il termine francofono, in questo caso, ci sta a pennello. Il titolo è eloquente, autoevidente: “Comment Manchester va sortir gagnant du Pogba-deal“. Ovvero, come il Manchester uscirà comunque vincitore dall’operazione Pogba. In questo articolo, spighiamolo in soldoni, si dice che il Manchester United ha utilizzato la stessa strategia del Real Madrid dei Galacticos: acquistare un fuoriclasse e, male che vada l’affare in campo, un’azienda. Una scelta ben definita e ponderata, che si sposa con la crescita esponenziale del club dal punto di vista economico. E con la politica portata avanti dalla proprietà americana, tutta basata sullo sfruttamento dell’immagine di Pogba: il quale, si badi bene, ha ceduto l’80% dei suoi diritti di immagine al Manchester United. In cambio di uno stipendio bello importante, ok, ma l’ha fatto. Ci ricorda qualcosa, premettiamo. Poi, è ovvio che siamo su un altro livello: di mezzo, c’è (stato) sicuramente il rapporto quadrangolare con l’adidas e quindi con Mourinho e Ibrahimovic, altri due uomini di punta dell’azienda tedesca. Lo sfruttamento del brand Pogba sarà totale, e per capirlo leggiamo insieme il finale dell’articolo di So Foot. Ci pare indicativo: «”La scelta del Manchester va al di là del campo, e punta a creare una vera e propria narrazione intorno a Ibra o Pogba. Quindi, se pure i risultati dovessero andare ancora male, gli acquisti frutteranno almeno dal punto di vista commerciale”. Parole di Ben Lyttleton, di Soccercomics.  Che dice la verità, in fondo: perché guadagnare trofei quando si possono vendere tante automobili?» È il new calcio, baby. Prendere o lasciare. Anche se non ci piace.

Ah, in tutto questo Mino Raiola ha incassato 10 milioni anche dal Manchester United «per la sua intermediazione nella trattativa».

Quell’uomo è un genio assoluto.

Ditelo ai procuratori di Insigne, please.

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