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Una disorganizzazione non degna dei novant’anni del Napoli

Troppi inconvenienti per il compleanno del Napoli. Non una bella figura tra biglietti gratis e a pagamento. Una brutta figura.

Una disorganizzazione non degna dei novant’anni del Napoli

Diciamo la verità, l’organizzazione non è il forte del Calcio Napoli. O almeno non lo è stata per la celebrazione dei novant’anni del Calcio Napoli. Sono le 20, le curve sono quasi deserte, i Distinti superiori sono discretamente pieni solo perché una fetta di biglietti è stata concessa gratis (e i napoletani sono accorsi dimenticando le accuse di papponismo) nel timore di evitare le gradinate deserte. Era solo una fetta, però, una distinzione non chiarita nella comunicazione del sito ufficiale del Calcio Napoli. Al termine della fetta prevista, i biglietti sono tornati a pagamento. Un disservizio e una mancanza di rispetto nei confronti del pubblico francamente imperdonabili. Conoscete il punto di vista del Napolista nella diatriba che da anni divide i tifosi sulla figura del presidente De Laurentiis. Lo difenderemo spesso, per non dire sempre. Però non va dimenticato che a unire tante persone è l’amore per la maglia del Napoli. E in questa occasione, i novant’anni del Calcio Napoli, sarebbe stata cosa buona e giusta vendere da tempo biglietti a prezzo ridottissimo, o almeno una volta stabilito di concederli gratis, di continuare a farlo, come ad esempio è stato fatto a Bilbao per l’inaugurazione del nuovo impianto. Nonostante il cambio di programma abbia danneggiato coloro i quali il biglietto avevano regolarmente acquistato. Almeno per una sera, come a Dimaro il venerdì, si poteva stare tutti uniti.

Di fronte alla Tribuna Posillipo, c’è l’orchestra del San Carlo che ha già provato ’O surdato ’nnammurato e ’O sole mio. E ovviamente è scattata la pelle d’oca. Così come sono scattati gli applausi quando al centro del campo è stato sistemato il telone con la scritta 90 e una N nello zero. La serata deve ancora cominciare. Si inizia alle 20.15, un’ora dopo la partita: Napoli-Nizza. Nella speranza che sia previsto un gesto simbolico nei confronti di una città che pochi giorni fa ha subito uno degli attentati più spaventosi dell’Occidente.

Che sia una festa.

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