ilNapolista

Il caso-Zielinski, parla il regolamento. Rocchi sbaglia: Albiol non fa fallo, rigore o punizione indiretta per il Napoli

Tutte le possibili interpretazioni dell’episodio di moviola più caldo di Pescara-Napoli.

Il caso-Zielinski, parla il regolamento. Rocchi sbaglia: Albiol non fa fallo, rigore o punizione indiretta per il Napoli

Il rigore non assegnato ieri sera al Napoli. O meglio: il rigore assegnato e poi tolto al Napoli. Parliamone. A freddo, regolamento e immagini alla mano. Sotto, un’animazione in formato GIF dell’azione incriminata. Il cross dalla destra, l’intervento in anticipo di Bizzarri, la (presunta) carica di Albiol e poi il contrasto in area tra Zuparic e Zielinski, che aveva indotto (inizialmente) Giacomelli a fischiare il penalty per il Napoli. Decisione poi ribaltata dall’addizionale Rocchi, e trasformata in un calcio di punizione in favore del Pescara.

Per comodità, scorporiamo l’episodio in due momenti precisi:

  1. Il contatto tra Albiol e Bizzarri
  2. L’intervento di Zuparic su Zielinski.

Nel primo microcaso, ci troviamo di fronte a una valutazione di carica al portiere. Presunta, ovviamente. Albiol su Bizzarri. Questo il punto del regolamento (scaricabile dal sito Aia, questo è il link) che si occupa di situazioni del genere: «Un calciatore per la contesa del pallone viene a contatto con il portiere avversario, che si trova nella propria area di porta. È permessa questa azione? La contesa per il possesso del pallone è consentita. Un calciatore sarà punito soltanto se nel contrasto salta addosso al portiere, lo carica o lo spinge in modo negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata».

La decisione presa da Rocchi, regolamento alla mano, ci sembra quindi esagerata e quindi sbagliata. Nel caso in questione, Albiol non salta addosso al portiere, né tantomeno lo carica o lo spinge in modo negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata. Bizzarri colpisce la palla con le mani, in anticipo, la respinge e poi viene toccato dal centrale spagnolo. Che, come si vede dalle immagini, inciampa letteralmente nella sua figura in terra. La decisione di fermare il gioco e di assegnare un calcio di punizione al Pescara per fallo sul portiere abruzzese è quindi errata.

Sconfessate quindi, almeno a nostro avviso, le tesi di Gazzetta e Corriere dello Sport. La rosea scrive così (pagina 22 dell’edizione nazionale): «Giallo e polemiche nella ripresa quando il Napoli, dopo aver rimontato due gol, si vede assegnare un rigore dall’arbitro per l’entrata scomposta di Zuparic su Zielinski (colpito in faccia) dopo un angolo. La gioia della squadra di Sarri dura pochi secondi perché l’addizionale Rocchi fa cambiare la decisione a Giacomelli e il penalty si trasforma in una punizione per il Pescara. Come mai? Prima del contatto Zuparic-Zielinski c’è la carica di Albiol sul portiere Bizzarri. Molto bravo Rocchi a vederla, evitando l’errore del collega». Il quotidiano romano ne scrive invece a pagina 2 dell’edizione campana: «C’è subito un contatto di Albiol sulla gamba di Bizzarri mentre quest’ultimo respinge il pallone, contatto che l’addizionale Rocchi ha considerato, in maniera non proprio astrusa, fallosa, visto che nella propria area il portiere non può essere toccato». Abbiamo letto che non è proprio così

Il secondo microcaso è di più difficile interpretazione. Zienlinski va di testa sullo stesso pallone cui Zuparic va di piede. Analizziamo, come al solito, il regolamento: «Un calciatore gioca in modo pericoloso alzando una gamba nel momento in cui l’avversario cerca di toccare il pallone di testa e viene a contatto con la testa dell’avversario. Quale deve essere la decisione dell’arbitro? Assegnerà un calcio di punizione diretto o un calcio di rigore». Questo, ovviamente, riguarda il caso in cui il tocco del piede di Zuparic sulla testa di Zielinski sia effettivamente avvenuto. A noi pare così, ma possiamo anche sbagliarci. Nel caso in cui il tocco di Zuparic non si fosse verificato, la situazione sarebbe differente. Secondo il regolamento, si tratterebbe di calcio di punizione indiretto in favore del Napoli. Leggiamo: «Il gioco pericoloso è determinato da tutti quegli atti che, compiuti senza intenzionalità e con poca accortezza possono, a giudizio dell’arbitro, risultare pericolosi per chi li compie o per gli avversari. A titolo esemplificativo possono citarsi i seguenti casi: calciare o tentare di calciare il pallone con la gamba tesa e sollevata dal terreno in contrasto con l’avversario; effettuare una “sforbiciata” pericolosa per un avversario, abbassare la testa all’altezza del piede di un avversario che sta calciando il pallone. Il gioco pericoloso, di norma, è punito soltanto con un calcio di punizione indiretto».

Riscontriamo, in questa parte di regolamento, il caso-Zielinski: il polacco non abbassa la testa e quindi non commette gioco pericoloso; al massimo, quindi, lo subisce in quanto Zuparic calcia o tenta di calciare, senza intenzionalità o con poca accortezza,  il pallone con la gamba tesa e sollevata dal terreno in contrasto con l’avversario. Questa è la tesi sostenuta da Sky nel suo salotto post-partita, ed è accettabile nella misura in cui Zielinski non viene toccato dal piede di Zuparic. Per Premium, invece – al termine di un lungo conciliabolo -, il rigore era da assegnare.

In ogni caso, comunque, resta l’errore di Rocchi sull’interpretazione esagerata del fallo di Albiol. Un fallo che non c’è. Punizione a due (indiretta) in area o calcio di rigore. La scelta non poteva uscire da questa shortlist. Non è andata proprio così.

 

 

ilnapolista © riproduzione riservata