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La bellissima suggestione di Tévez nel Napoli, magari accanto a Maurito Icardi

L’ex bianconero, oggi al Boca e insieme al centravanti dell’Inter, sarebbe la risposta perfetta all’addio di Higuain.

La bellissima suggestione di Tévez nel Napoli, magari accanto a Maurito Icardi

 

C’era un pacco diretto a Napoli con dentro l’uomo simbolo del Boca recente, il calciatore che la povertà l’ha vista in faccia e dentro il corpo, che se la porta in una cicatrice sul collo che ha voluto lasciare per non dimenticare. Carlitos Tevez. E un altro direzione Torino. Col calciatore che ha conosciuto solo due squadre: River Plate e Real Madrid. Chissà chi ha giocato con la corrispondenza, chi ha invertito le fascette. Perché chi ha indossato quelle maglie può finire solo a Torino. Da loro. La squadra dei padroni.

Le parole di Massimiliano Gallo, che più volte sono rimbalzate in questi giorni sul Napolista (e anche sul Corriere del Mezzogiorno) in relazione alla juventinità latente di Gonzalo Higuai,n tornano d’attualità anche per il contraltare. Ovvero, Carlos Tevez. Ieri sera, mentre Napoli e i napoletani si struggevano per l’ormai consumato addio del Pipita in direzione Juventus, qualche esperto di calciomercato (Alfredo Pedullà) raccontava di un presunto tentato blitz del Napoli per Tevez. L’altro, quello del Boca, che sarebbe – per elezione e genetica – un idealtipo più vicino al Napoli rispetto ad Higuain.

Al di là del gusto di portare un ex bianconero a Napoli nel momento in cui la Juve si viene a prendere Higuain (vendetta sportiva, tra l’altro attraverso un calciatore in grado di assurgere a “simbolo” bianconero in sole due stagioni a Torino), l’operazione sarebbe perfetta per la piazza partenopea: calciatore di livello internazionale riconosciuto, non ancora vecchissimo (classe ’84) e soprattutto in grado di (ri)accendere un popolo rimasto scottato da quanto successo con Gonzalo, traditore del più profondo amor proprio e patrio del pubblico azzurro. L’aspetto economico non sarebbe un grosso problema, considerando che la spesa più impegnativa sarebbe quella per l’ingaggio (la Juventus l’ha ceduto per 6,5 milioni al Boca, che gli corrisponde non più di due milioni l’anno bonus esclusi), quello tecnico dovrebbe fare a botte solo con l’età non più verdissima del calciatore. Che però, giusto un anno fa, tornò in Argentina da calciatore perfettamente integro. Sostituito da Dybala e Mandzukic alla Juventus, con i tifosi prima critici e poi abbagliati dalle prestazioni dell’ex Palermo. Le cifre parlano: stagione 2014/2015, Tevez segna 29 gol: 20 in campionato, 7 in Champions League. Col Boca, 18 nelle 37 partite giocate.

Il resto, poi, sta nella portata emozionale di cui questo trasferimento potrebbe farsi carico: Tevez ha vinto una Champions, ne ha perse altre due in finale. E poi ha vinto 7 titoli nazionali, compreso quello del Manchester City nel 2012. Un campionato “storico” come sarebbe il terzo del Napoli. È stato decisivo lì dove Higuain non è riuscito mai ad esserlo, ed ha il carattere e la garra del trascinatore della folla. Anche di quella un po’ incupita che oggi tifa Napoli e si ritrova senza più la sua grande attrazione tecnica. Acquistarlo potrebbe essere, oltreché un investimento intelligente e low cost su un calciatore pronto a due stagioni di buon livello, anche il modo per (re)iniettare un po’ di adrenalina a Napoli. Rispondere allo sgarbo della Juve con un altro sgarbo, forse ancor più significativo grazie alla dimensione anche sociale del personaggio. Che è effettivamente un figlio della povertà, altro che il borghese Higuain. Un boquense, come Maradona. Magari accoppiato a Icardi (con il sacrificio di Gabbiadini all’Inter,a quel punto), altro argentino classe 93 da far crescere nell’ombra di un tutor ex juventino che però potrebbe trovare l’ultima grande ribalta della sua carriera a Napoli. La storia dell’argentino che non gioca a Torino, ve la ricordate. L’aggiorniamo, l’aggiorneremmo: diventerebbe un “vero” argentino. Tevez l’ha fatto, poi è andato via. A Napoli, nel caso, potrebbe anche rimanere per sempre.

Higuain, se ci pensi, è nato in Francia. Non è mai stato un vero argentino. E il Napolista lo sapeva già. Perché non ribaltare la situazione con un boquense e un rioplatense vero, dop? Da oggi, questa sarà la nostra coppia preferita.

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