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Higuain, addio o non addio, ci hai fatto scendere ’o core int’e cazette

In giro per Napoli una domenica di luglio, pensando alle parole di Gregorovius e a quelle, ben più modeste, del fratello di Higuain.

Higuain, addio o non addio, ci hai fatto scendere ’o core int’e cazette

Domenica 17 luglio vado in giro per una splendida Napoli rinfrescata dal calo delle temperature e illimpidita dal vento. Gruppi di turisti si selfano increduli con alle spalle Nisida e il golfo di Pozzuoli. Vado in giro per Napoli e capisco che cosa voleva dire Gregorovius quando ha scritto: “Avvolgendo con lo sguardo questo mare e questa terra si capisce che colui che vi fu un tempo regnante preferiva la morte alla perdita di questo suo reame, come fu il caso degli Svevi, degli Aragonesi e di Gioacchino Murat. In un luogo simile, l’Imperatore Federico II potrebbe aver esclamato un tempo: «Jehovah avrebbe meno lodato la Terra Promessa al suo Mosé se avesse visto Napoli»”.

Il pensiero corre a chi essendoci nato o essendoci venuto a lavorare e, magari, a guadagnare soldi e notorietà che, spesso, si sposano con l’amore dei napoletani pensa di andarsene. E di farlo addirittura per fare più soldi.

Addio mia bella Napoli? È una scelta legittima, per carità. Ognuno ha il diritto di scegliere quello che crede sia il meglio per sé. Il problema è che quando questo “meglio” è suggerito da altri e questi altri sono i procuratori di interessi – magari più personali che della persona che rappresentano -; peggio ancora quando sono i familiari (fratelli, genitori eccetera che, da bravi sfaccendati, cercano di guadagnare in proprio dai meriti sportivi, letterari, musicali dei loro congiunti) ad orientare queste scelte non si capisce più niente.

Vado in giro per Napoli e per caso penso ad Higuain e al suo “addio mia bella Napoli”. Suo? Non ha detto una parola acquisendo in tal modo anche il diritto di dire che lui non c’entra niente e altri hanno interpretato e reso noto un pensiero che non era il suo.

Vado in giro per Napoli e penso che addio o non addio il cuore l’ha fatto scendere nelle calzette e che se, magari, se ne va alla Juventus ci prenderemo lo sfizio di battere quella squadra anche con Gonzalo dentro (sempre se non si fa male prima di giocare contro il Napoli).

Vado in giro per Napoli, il tempo è passato, guardo l’orologio si è fatto tardi.

Ieri 16 luglio era la Madonna del Carmine (del Carmelo per i  non napoletani) e penso “mamma r’ ‘o Carmene” vuò verè ca chist veramente se ne va…

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