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Al via le Higuainarie, sei candidati. Icardi in testa, c’è anche Bacca

Il Napolista apre ufficialmente le Higuainarie per scegliere il sostituto di Gonzalo nel caso in cui dovesse lasciare Napoli

Al via le Higuainarie, sei candidati. Icardi in testa, c’è anche Bacca
Mauro Icardi

Premessa doverosa: da tifoso del Napoli, se Higuain restasse in azzurro saremmo i più felici del mondo. Lasciando perdere per un attimo tutte le considerazioni del caso sulla possibile convenienza economica della vendita, sul “tradimento” di Gonzalo (specialmente in caso di un passaggio alla Juventus) e sul fatto che il Napoli continuerebbe a esistere dopo di lui, è incontestabile che uno così non lo si trova certo tutti i giorni. Detto questo, nell’ipotesi che vada via, si deve naturalmente pensare – e la società, certamente, lo starà già facendo – a un suo eventuale sostituto. Vogliamo dunque proporvi le nostre “Higuainarie”. Un’analisi ragionata su chi potrebbe prendere il posto del nostro attuale numero 9. Lasciando naturalmente perdere i profili di giocatori che per il Napoli, anche con 90 milioni da spendere sul mercato (ndr: la cifra non è sbagliata, infatti dall’importo complessivo della clausola bisognerà detrarre circa 4,5 milioni che andranno ripartiti tra Real Madrid e River Plate come contributo di formazione del giocatore), sarebbero oggettivamente irraggiungibili – gente come Lewandowski e Aguero, per capirci, ma anche come Morata che ha appena firmato il rinnovo con il Real Madrid e Aubameyang, incedibile per il Borussia Dortmund che si è già privato in questa sessione di Hummels, Gundogan e Mkhitaryan – e concentrandoci su quegli attaccanti cui si potrebbe realisticamente puntare.

ICARDI – Il nome più caldo in questo senso, negli ultimi giorni, è quello dell’attuale centravanti dell’Inter. Attaccante d’area ma anche di manovra, abile in tutti i fondamentali e con notevoli mezzi tecnici a disposizione oltre che con enormi margini di miglioramento, tenendo presente che non ha ancora compiuto 24 anni. In una stagione inizialmente complicata ha messo comunque a segno 16 gol e la sua percentuale realizzativa altissima (un gol ogni 3,25 tiri verso la porta) potrebbe essere esaltata dagli schemi di Sarri. Certo, il giocatore ha appena fatto sapere che sarebbe felice di restare in nerazzurro e il costo del suo cartellino è di quelli importanti (si parla di una cifra tra i 50 e i 60 milioni), ma a giudicare dai movimenti del suo procuratore nonché dolce metà la partita potrebbe non essere ancora chiusa.

BACCA – Non se n’è parlato molto, ma il colombiano rientra a pieno titolo tra i possibili eredi del Pipita. I 18 gol messi a segno lo scorso anno difficilmente verranno ricordati vista l’annata disastrosa del Milan e proprio per questo sono un bottino di tutto rispetto. Non è più giovanissimo – va ormai per i 30 – ma l’esperienza internazionale (ricordiamo le due Europa League vinte col Siviglia) di certo non gli manca. Lui non ha fatto mistero di voler giocare, finalmente, la Champions e i rossoneri, dovendo far cassa, ne stanno trattando la cessione. L’impressione è che con un esborso anche contenuto (intorno ai 30 milioni, che era l’offerta presentata dal West Ham) possa essere un colpo fattibile. Casomai qualche dubbio ci sarebbe in merito alla sua compatibilità negli schemi di Sarri, essendo Bacca un giocatore che cerca molto la profondità e limitandosi il suo raggio d’azione per lo più agli ultimi 16 metri, insomma trattandosi di un finalizzatore puro.

KALINIC – Chi ha buona memoria ricorderà che il croato è stato per diverso tempo un pallino del Napoli sul mercato, sin dai tempi dell’Hajduk Spalato, dove aveva fatto già intravedere ottime cose. Dopo un ottimo impatto sul campionato italiano, ha pagato un calo di forma suo e della Fiorentina e di certo non ha rubato l’occhio per le sue prestazioni nell’anno solare 2016, eppure il suo profilo potrebbe avere molte corrispondenze con il calcio associativo praticato dal Napoli: si muove lungo tutto il fronte d’attacco, ha il fisico per far salire la squadra e la tecnica necessaria per scambiare proficuamente con compagni di reparto e centrocampisti. Difficile al momento ipotizzare quali margini ci siano per una trattativa con i viola, ma la situazione può essere monitorata.

MILIK – E’ stato uno dei primi nomi importanti accostati agli azzurri, qualche settimana fa, anche se in quel momento era accreditato ancora come papabile vice di Higuain e non suo sostituto. In quell’ottica, il suo profilo aveva riscosso un certo gradimento da parte della platea, e non poteva essere altrimenti: viene da un buon Europeo con la Polonia e da due ottime stagioni con l’Ajax, dove ha segnato 47 gol in 75 partite. Praticamente, in due partite su tre. Non solo, si tratta anche di un polivalente, potendo giostrare da prima punta, da seconda, nonché da attaccante esterno all’occorrenza. E per di più è un classe ’94, insomma sarebbe, potenzialmente, un investimento coi fiocchi. Da valutarne certamente l’impatto su un campionato come quello italiano, sicuramente diverso da quello olandese. E’ una pista che pare essersi raffreddata, ma nel calciomercato, mai dire mai.

GIROUD – Premettendo che il suo nome è legato a un’offerta da parte dell’Arsenal che non coprirebbe totalmente in cash la clausola di Higuain, e, dunque, De Laurentiis potrebbe con tutta probabilità respingerla al mittente (se non l’ha già fatto), si continua a parlarne, dunque qualcosa di vero può anche esserci. L’attaccante francese è in crescita lenta ma costante e con la maglia dei Gunners, nelle ultime tre stagioni, ha superato la soglia dei venti gol complessivi o ci è andato vicinissimo (19 nel 2014/15), anche se parliamo di un trentenne. A renderlo non particolarmente appetibile per il Napoli, oltre alla carta d’identità, potrebbero essere inoltre le sue caratteristiche tecniche: è un ariete vecchio stampo (1 metro e 92 di altezza) che va servito con palloni alti, con la palla tra i piedi ci sa fare ma non è la sua peculiarità migliore. La compatibilità con i compagni di squadra, abituati a giocare palla a terra, sarebbe tutta da dimostrare.

LACAZETTE – È il nome nuovo, quello spuntato nelle ultimissime ore e un po’ a sorpresa. Sia perché le trattative col Lione sono sempre complicate, come ben ricordiamo con Gonalons e come stiamo riscoprendo con Tolisso, sia perché il profilo dell’attaccante francese è piuttosto atipico. Nasce più che altro trequartista o seconda punta con licenza di svariare sull’esterno, ma sta studiando da centravanti, come dimostrano i 48 gol segnati nelle ultime due stagioni in Ligue 1. Puntare su di lui vorrebbe dire pensare a una manovra d’attacco tutta basata su tecnica e rapidità nello stretto, senza un riferimento classico là davanti; una scelta audace e in controtendenza con le ultime stagioni. La trattativa, se esiste, è ancora in fase embrionale, ma val la pena di stare alla finestra.

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