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Maradona deve morire

Questi vivono nella sua ombra. Questo, è uno, il povero Messi. Messi e gli altri, la sua generazione. E quindi? Deve morire.

Maradona deve morire
(FILES) In this file photo taken on June 17, 2010 Argentina's coach Diego Maradona (R) and Argentina's striker Lionel Messi speak after their Group B first round 2010 World Cup football match Argentina versus South Korea at Soccer City stadium in Soweto, suburban Johannesburg. (Photo by Gabriel BOUYS / AFP)

– Adesso dice che non lo abbandona.

– Chi?

– Maradona a Messi.

– Perché dovrebbe lasciarlo solo?

– Mi prendi per il culo?

– No.

– Prima gli dice che è svedese, che non ha cuore.

– Poi lo coccola, ci può stare.

– Ma allora sei pazzo anche tu.

– No. Conosco Maradona meglio di te.

– Provamelo.

– Come si comporta con Pelé da anni?

– Male.

– Appunto.

– A parte che Pelé non è argentino.

– Questo lo sanno persino a New York.

– Non mi parlare di quella città.

– E di che parliamo?

– Dell’incoerenza di Maradona.

– Di nuovo? Dove sta la novità?

– Sta nel fatto che questi vivono nella sua ombra.

– Questo, è uno, il povero Messi.

– Messi e gli altri, la sua generazione.

– E quindi?

– Deve morire.

– Direi che si è impegnato a lungo senza riuscirci.

– Perché lo sa che è un peso come tutti gli idoli.

– Io dico perché è autodistruttivo a intermittenza.

– E noi lo aiutiamo ad avere una continuità.

– Tu lo aiuti, a me piace che stia in giro a fare tunnel alle hostess.

– Vedi, sei l’argentino medio che si vanta di cose inutili.

– Maradona non è inutile.

– Non mi riferivo a lui come persona ma all’effimero che porta in giro.

– A parte che l’effimero, come lo chiami, tu rende la vita migliore.

– Ma smettila.

– Ma smettila tu. A me la sua incoerenza piace, è capriccioso come Zeus.

– Ma se ormai è la caricatura di se stesso.

– Perché ti disturba tanto?

– Non disturba me, disturba quelli che devono giocare a calcio.

– Sei sicuro?

– Lo dicono tutti i giornali del mondo.

– Dicevamo pure che in Iraq c’erano le armi di distruzione di massa.

– Non possiamo ragionare per paradossi, ti faccio l’elenco di quelli che no?

– No, fai un mate.

– Prima dobbiamo finire il discorso.

– E finiamo.

– Lui offende, dice non tornate se perdete.

– Fa il tifoso, lo è sempre stato.

– Ma lui non è uno qualunque.

– Forse vorrebbe esserlo, ha passato un tempo a costruire Maradona e uno a demolirlo.

– Non è così.

– E come è?

– Incoerente.

– Ma perché vi siete fissati con la coerenza, da una vita siamo il paese dei paradossi.

– E non sei stanco?

– Diciamo che me ne preoccupo poco, è la nostra natura.

– E sbagli. Dai aiutami.

– Non posso, tu hai bisogno di un analista.

– Dicevo seriamente.

– Anche io.

– Così non andiamo da nessuna parte.

– Infatti io volevo il mio mate e stare sul divano.

– Io no, voglio uccidere Maradona.

– Ma con tanta gente brutta che c’è in Argentina perché lui?

– E me lo chiedi? allora è tutto inutile.

– Sì, è tutto inutile, per questo: siediti, smetti di agitarti e prepara questo cazzo di mate.

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