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Torino-Napoli è il trailer lungo 90 minuti dell’intera stagione del Napoli

Torino-Napoli è il trailer lungo 90 minuti dell’intera stagione del Napoli

Torino – Napoli ha avuto uno svolgimento emblematico e rappresentativo delle varie maschere che gli azzurri hanno indossato in tutto il campionato.

In una sola partita c’è stata la sintesi di quello che è stato il Napoli 2015/2016. Un primo tempo (e anche più) in cui gli azzurri hanno indossato la maschera dei vincenti. Prepotenti, quasi irridenti nei confronti di una squadra avversaria costretta a fare da spettatrice alle giocate partenopee. Possesso palla veloce e non soporifero, improvvise verticalizzazioni, pochi errori d’impostazione, difesa tanto alta che il guardalinee ha dovuto segnalare un fuorigioco a solo un metro dalla linea di centrocampo.

Un Hamsik che ha giocato una delle sue migliori partite, che illuminava il gioco d’attacco mentre Jorginho e Allan creavano una diga sul centrocampo. Ancora una volta abbiamo visto un Koulibaly insormontabile tanto che ho dovuto guardare le formazioni per capire se Belotti e Martinez fossero in campo oppure in panchina o in tribuna. Che dire poi di Higuain che ha preso a padellate la porta di Padelli. Un gol, un palo, un rigore che si era procurato ma non concesso dall’arbitro e almeno altri tre tiri in porta che meritavano una sorte migliore.

Ho visto di nuovo Callejon ripiegare a razzo in difesa per recuperare palloni e poi, dopo due secondi essere nell’area avversaria a ricevere il passaggio di Hamsik per segnare il secondo gol. In quel momento ho pensato che sarebbe opportuno tesserare anche il suo gemello. Avremmo così ben quattro Callejon in campo. E il solito Insigne, altalenante nel gioco come per i giudizi che merita. Grande la finta con cui ha dato via libera ad Hamsik sulla sinistra, nell’azione del secondo gol, ma irritante quando pretende di segnare da trenta metri con un sinistro moscio come un mazzo di friarielli stracotti. E fa incazzare Higuain e Callejon che hanno sputato sangue per smarcarsi. Proprio quello che Conte si aspetta da lui.

Poi, a mezzora dal termine, il Napoli ha voluto far vedere, come in un trailer del suo campionato, anche la faccia dipinta di paura che la sfiga punisce sempre.Il g ol di Bruno Perez è stato rappresentativo di gol presi dal Napoli come punizione per la  incapacità di gestire il risultato. È come se la Sfiga capisse che il Napoli comincia a intimorirsi e decidesse così di punirlo. Gli esempi sono ancora nella nostra memoria: dal rigore sbagliato da Higuain contro la Lazio nell’ultima partita del campionato scorso, al gollazzo di Perez ieri, passando dal gol del Dio Eolo del Villareal, a quello di Zaza con deviazione, all’autorete di Albiol dopo un flipper con Koulibaly.

Se la fortuna aiuta gli audaci, la sfiga punisce i timorosi. Diciamo anche che se Reina è un passo avanti a tutti come leader della squadra, spesso è anche un passo avanti fuori dai pali. Altro aspetto rappresentativo dell’andazzo di tutto il campionato e visto anche a Torino, è l’incapacità del Napoli di creare situazioni pericolose (non dico neppure di segnare) da palla inattiva. A memoria ricordo solo un gol su calcio d’angolo e uno su punizione. Certo, si può dire che è un fatto scaramantico, visto che il Verona, con venti realizzazioni su palla ferma è retrocesso…

Quando Jorginho chiama lo schema, alzando il braccio, un brivido mi passa per la schiena: quale diavoleria segreta ci aspetta? Mi viene in mente alcune scene dei film di James Bond quando 007 si reca nei laboratori della sua organizzazione e gli vengono illustrate le nuove diavolerie inventate per lui. Mi aspetto così uno schema che sia un’arma diabolica e letale, invece immancabilmente nasce una fetecchia ed è palla persa.

Dovremmo quindi conservare con cura la registrazione di Torino – Napoli perché un giorno che volessimo ripercorrere l’intero campionato ci basterà riguardare questa partita che mostra un Napoli spumeggiante, sfigato, impaurito nel finale (maledetto 88’) ma comunque alla fine vincente.

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