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Dica 36: tutto il record di Higuain gol per gol

Dica 36: tutto il record di Higuain gol per gol

Dica trentasei. E lo dica più forte, la prego, che devo sentire come fa. Oggi è il giorno di Higuain. Anzi, è da ieri sera al 52esimo di Napoli-Frosinone che è il giorno di Higuain. Ma no, ancora di più. È da Napoli-Sampdoria, seconda giornata di campionato, che è l’anno di Higuain. Dopo l’approccio sbagliato di Sassuolo-Napoli, in cui si era visto un clciatore pigro, fuori dal gioco e avulso (soprattutto mentalmente) dalla squadra (venne sostituito), tutto è cambiato con Napoli-Samp. Con i primi due capitoli di un libro bellissimo, fatto di 36 parti. Che vogliamo raccontare, una per una. 

1. Napoli-Sampdoria 2-2

Un gol che poi sarà in qualche modo cancellato dal rammarico per il risultato, per una partita dominata e buttata via per pochi minuti di follia. Ma è un gol bellissimo, per preparazione ed esecuzione. Di Insigne, che zampetta al limite dell’area e indovina un corridoio e un passaggio splendidi. Di Higuain, che legge perfettamente l’inserimento e lo chiude con un magnifico pallonetto. 

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2. Napoli-Sampdoria 2-2

Ok, la difesa blucerchiata (in giallo, qui) è pessima. Però Allan è bravissimo a leggere il movimento a fisarmonica di Higuain, a servirlo coi tempi giusti. Il tiro, di prima col destro e a incrociare, è sintomatico del grande bomber. Doppietta, la prima stagionale. 

3. Napoli-Lazio 5-0

Quattro tocchi per superare Hoedt, che gli fa da perno e permette la giravolta. Il destro, in corsa, coglie impreparato Marchetti: il portiere laziale si aspetta magari la botta a giro sul secondo palo, invece arriva un destro rasoterra sul suo lato forte. Che non ha il tempo di coprire.

4. Napoli-Lazio 5-0

Corre, Gonzalo. Dalla destra, verso il centro. Il povero Hoedt tenta un intervento in scivolata diagonale: inutile. Arriva in area, “sente” il diagonale. Marchetti, il portiere che è una vittima dell’argentino, può opporre poca resistenza. Botta imprendibile, stavolta sì, sul secondo palo. Seconda doppietta.

5. Napoli-Juventus 2-1

Uguale a quello con la Lazio, dall’altra parte. Da sinistra, verso il centro. Errore in appoggio di Hernanes, palla recuperata e corsa fino in area di rigore. Bonucci gli chiude il destro, Higuain cambia piede. Buffon forse è un po’ molle, ma il tiro è forte. Primo gol in campionato contro i bianconeri, decisivo per la vittoria finale. Ancora sotto la curva B, la curva che nel corso della stagione da maledetta è diventata benedetta. 

6. Napoli-Fiorentina 2-1

Uno-due splendido con Mertens sulla tre-quarti. Peccato che il belga tenda ad essere, qualche volta, troppo egoista. Splendida palla di ritorno sull’inserimento, tocco di sinistro in diagonale ad annullare Tatarusanu. In corsa, senza rallentare. Il pareggio di Kalinic, giusto qualche minuto prima, è già dimenticato. Una delle partite più belle in assoluto della stagione non poteva che deciderla Gonzalo. 

7. Chievo-Napoli 0-1

Primo gol in trasferta. Bellissimo, in un Napoli che sta cambiando pelle. Perché le avversarie sanno che concedere spazio centralmente a questa squadra, e a questo Pipita, è un suicidio. Quindi, palla dagli esterni. Ghoulam, per esempio: splendido cross basso, Higuain si stacca dalla marcatura con un perfetto movimento ad arco. Sinistro di prima, una sentenza. A tanti, ricordò il gol di Giordano a Torino col Torino nell’anno dello scudetto. 

8. Napoli-Palermo 2-0

Partita che sembra stregata, bloccata. Una di quelle in cui, secondo i commentatori, «serve la giocata per la svolta». La svolta è lui, Higuain. Che stavolta risolve di potenza. Un destro da fuori area che fa mancare il terreno sotto i piedi a Sorrentino. In diagonale, forte, quasi dritto per dritto. È un gol di puro strapotere tecnico e fisico: passaggio di Hamsik, primo tocco e poi tiro in corsa. Uno spettacolo.

9. Napoli-Udinese 1-0

Uno dei più difficili di questa serie, in un match diventato complicato e grazie a una giocata da centravanti moderno, di classe, fisico e pensiero. Palla verticale di Jorginho, sul lato corto dell’area di rigore, a sinistra. Un giocatore ad affrontarlo, poi il raddoppio. Non bastano per togliergli la palla, né tantomeno per chiudergli la luce della porta. La mette dentro nell’unico modo e nell’unico posto possibile: tiro basso, di sinistro, palla che rotola fino alla base del palo interno. E poi, in gol. Roba da fuoriclasse assoluto. 

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10. Verona-Napoli 0-2

Azione continua, che da destra si apre a sinistra. Un gol di squadra, con Insigne che trova al centro l’attaccante argentino. Marcatore tenuto lontano, porta spalancata. Sinistro facile facile, per un gol importante. Verona, città tabù per il Napoli, è sbancata per la seconda volta in stagione. 

11. Napoli-Inter 2-1

È una delle sue notti, questa. Pochi secondi sul cronometro, ha già segnato. Con un gol di rapina e classe, tenacia e tecnica di tiro. Lo scambio volante con Callejon è fortuito, il pallone aperto sul destro e scaraventato sul primo palo no. È tutta farina del suo sacco. Un mostro come Handanovic non ha materialmente il tempo di coprire il suo lato. Un gol preso così e non è colpa del portiere. Potere di Gonzalo Higuain. 

12. Napoli-Inter 2-1
 
Un gol che ha tanto di tattico, anche se non sembra. Perché racconta dell’assoluta inadeguatezza ad alto livello dell’Inter di Mancini, che alza malissimo la linea difensiva e si fa fregare da un rinvio di testa di Albiol. Higuain scatta, Murillo e Miranda sono due armadi ma non lo tengono. Con la corsa, tantomeno con il fisico. Il tiro è bellissimo, sempre in diagonale. A mezz’altezza. Sempre sotto la curva B. Napoli primo, terza doppietta.

13. Bologna-Napoli 3-2

Partita compromessa, Higuain la riapre praticamente da solo. Cross dalla sinistra, tocco quasi impercettibile in mezzo a due difensori. Un gol sporco, l’episodio che cambia l’inerzia di una partita sbagliata prima e maledetta poi. Forse un po’ tardi, ma è indicativo della dipendenza (necessaria) del Napoli dal miglior Higuain

14. Bologna-Napoli 3-2

Appunto, era troppo tardi. Perché Gonzalo ne segna anche un altro, e forse farebbe anche il terzo se la partita fosse durata di più. Questo è di tecnica e rapina insieme, un tocco a superare l’avversario in dribbling e poi il tiro ad aprire il destro sul palo vicino, forte. Mirante si arrabbia, alla fine vincerà lui. Ma Higuain cade in piedi. Così come il Napoli che avrà tutto il tempo per dimostrarsi davvero forte.

15. Atalanta-Napoli 1-3

Attaccante completo, gol in tutti i modi. Higuain segna, a Bergamo, il primo gol di testa del suo campionato. Su calcio d’angolo, il che per il Napoli equivale a un miracolo. Una delle prime esultanze rabbiose, la pressione sugli azzurri sale ma Higuain risponde. E risponderà ancora, anche nella stessa partita. 

16. Atalanta-Napoli 1-3

Contropiede perfetto, Hamsik trova addirittura la scucchiaiata per servire in profondità il Pipita. Scatto sul filo del fuorigioco, e gol dell’1-3 con un Napoli in dieci e in difficoltà. Altra esultanza di rabbia, impeto e consapevolezza. Come a dire: «Io sono qui, e sono il più forte». È la partita dell’abbraccio con Sarri.

17. Frosinone-Napoli 1-5

Un rigore. Importante che tiri e segni lui, a sette mesi da Napoli-Lazio. Bello che esulti, Gonzalo: forte, senza correre, sul posto, di rabbia. Forse smozzica un “puttana”, di certo è felice. Il rigore è tirato non benissimo, a mezz’altezza e senza troppo angolo. Ma è forte, molto forte. Quello che serve per scacciare la paura.

18. Frosinone-Napoli 1-5

Di gran carriera, in mezzo a una difesa spaccata e che non sa e non riesce a tenerlo. Supera un avversario, poi un altro, poi la finta che fa sbattere il povero Zappino e un suo compagno di squadra. A porta vuota, palla dentro. È strapotere puro. Napoli campione d’inverno.

19. Napoli-Sassuolo 3-1

Hamsik va sulla sinistra, mentre al centro c’è lo show del centravanti perfetto: finta di inserimento, ritorno indietro e movimento a sovrapporsi al marcatore. Che è Ariaudo, poverino. È un gol importante, che chiude la rimonta al Sassuolo. Ma è soprattutto una rete da attaccante vero, bellissimo e prezioso per chi vive per il gol. 

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20 Napoli-Sassuolo 3-1

In chiusura di partita, per suggellare un primo posto che resiste e un Napoli da favola. Callejon la tiene viva sul fondo, trova Higuain vicino, in area, ma spostato molto sulla destra. Tutti sono sfiniti, anche i difensori di un Sassuolo gagliardo e bellissimo. Solo che Gonzalo ha ancora fame. Tiene la palla lì, poi si apre lo spazio per concludere con il sinistro. Consigli non la vede, forse. In ogni caso la tiene male. Ancora doppietta, 3-1 ai neroverdi. 

21. Sampdoria-Napoli 2-4

Hamsik ruba palla a centrocampo, oppure Barreto la passa male all’indietro. In ogni caso, funziona bene il dispositivo di pressing pensato da Sarri. Funziona bene anche Higuain che, dopo essersi divorato un gol incredibile nei primi minuti, stavolta non sbaglia. Viviano battuto, solito splendido tiro in diagonale. Sempre in corsa, sempre senza fermarsi o rallentare. È il gol dell’1-0.

22. Napoli-Empoli 5-1

Di testa, di nuovo. Però non di fisico, ma di inserimento, e su una meravigliosa palla a giro di Insigne. È un gol importante, che rimette sui binari giusti una partita contro una squadra difficile da affrontare. Dopo, il Napoli dilagherà. Ma la rimonta la apre lui, così, con un colpo di testa che sembra facile e invece è geniale: per precisione, puntualità nell’inserimento, bellezza dell’indirizzamento. 

23. Lazio-Napoli 0-2

Rete costruita dalla squadra, finalizzata da Higuain. Scambio di posizioni e pallone con Callejon, poi duello a tu per tu con Marchetti, sempre lui. L’argentino è bravo e fortunato, perché il primo tiro è respinto bene dal portiere laziale. Addosso all’argentino, però, che è lì. E il pallone va dentro. Ci sono annate che va così, che la palla ti colpisce e va dentro. 

24. Napoli-Carpi 1-0

È il rigore della paura, perché il Napoli inizia a boccheggiare e scricchiolare sotto la tensione da primato e le difficoltà fisiche di un febbraio nero. Il match col Carpi non si sblocca, a 22′ dalla fine ecco un penalty. Da queste parti, un calcio di rigore così è più una iattura che un bene. Non più per Higuain, quello che sbagliò in Napoli-Lazio. Anche stavolta è sotto la curva B. Ma contro il Carpi il sortilegio è rotto. E stavolta, miracolo, il rigore è tirato anche abbastanza bene. A mezza altezza, ok, ma molto angolato. Belec indovina pure la sua destra, ma il tiro è forte. Come il tifo del San Paolo.

25. Fiorentina-Napoli 1-1

Napoli in crisi, Higuain non segna. Dal rigore col Carpi, e in mezzo ci sono state Juve, Milan e due volte Villarreal. Poi Alonso porta in vantaggio i viola, tutto sembra a una svolta negativa. No, che il Pipita torna in pista: lancio lungo dal kick off dopo il gol, Alonso e Tatarusanu sbagliano tutto ciò che è possibile sbagliare. Higuain, lo squalo, fiuta l’odore del sangue. Tiro di prima, di destro, da fuori area a porta vuota. Gol, 1-1. Il Napoli esiste ancora.

26. Napoli-Chievo 3-1

Il Napoli è sotto al primo minuto, erroraccio di Chiriches e gran tiro di Rigoni. Higuain, come all’andata, decide di farsi aiutare da Ghoulam. Gran discesa sulla sinistra dell’algerino, palla messa al centro. Cambio di piede del Pipita, che tira forte col destro e centra la porta. Quanto basta per togliere a Bizzarri qualsiasi possiblità di intervenire. Il pareggio è solo l’inizio: il Napoli tornerà a fare il Napoli e riprenderà la sua corsa. 

27. Palermo-Napoli 0-1

Come Napoli-Carpi, forse un po’ meglio. Perché il Napoli dà la sensazione di dominare, e il Palermo è spento e impaurito. Solo che c’è bisogno di un rigore, e c’è bisogno di qualcuno che si prenda la responsabilità di tirarlo. Higuain, ad esempio. Altro tiro (sorprendentemente) positivo, Sorrentino spiazzato e palla alla sua sinistra. Sempre a mezz’altezza, ma va bene così. Nella sua annata perfetta, Higuain ha (re)imparato a calciare anche i rigori.

28. Napoli-Genoa 3-1

Un altro match in cui il Napoli va sotto, abbattuto più dalla tensione che dagli avversari. Ci pensa Higuain a riprendere in mano la squadra e la partita. Nella ripresa, che è iniziata con il Grifone in vantaggio, si scatena l’argentino. Con un gol da attaccante vero, quello del pareggio: palla di Hysaj sull’inserimento da dietro, controllo e destro in diagonale. perin, bravissimo fino a quel momento, cede. E non ha visto ancora niente.

29. Napoli-Genoa 3-1

Il gol dell’anno, almeno fino alla rovesciata col Frosinone. Per chi scrive, comunque, meglio questo. C’è la gif, i commenti non servono. O forse sì, ma solo uno. Guardate il gesto di Hamsik dopo il tiro, perfetto, del numero nove. Apre le braccia, non ci crede. Oppure sì, ma comunque non se lo spiega. «Ma come ha fatto, ancora?». È Higuain, e basta.

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30. Udinese-Napoli 3-1

La partita dell’addio al sogno, che era iniziata male ma che questo gol stava indirizzando meglio di quanto ci ricordiamo. Un gran gol anche questo. Perché Higuain imposta l’azione con un lob verso Callejon che sparacchia male ma costringe la difesa friulana a rilanciare corto. Dove c’è colui che ha impostato l’azione, che l’ha pure seguita. E che sa che quello è il pallone giusto. Di prima, senza pensarci. In porta, senza discussioni. Poi, l’errore di Gabriel e il pasticciaccio brutto dell’espulsione. Per lo scudetto finisce qui, ma sembra essere volato via anche il record di Nordahl. Certo, come no.

31. Napoli-Atalanta 2-1

Dopo la squalifica, rieccolo qui. A Roma è andata male, tutto merito di Szczesny. Contro l’Atalanta, però, è un’altra musica. Prima occasione, il gol: cross meraviglioso di Hamsik, Higuain legge perfettamente la parabola e il suo inserimento. Il tocco di destro, che anticipa pure Callejon, mette fuori gioco Sportiello. È il ritorno del Pipita, finalmente. 

32. Napoli-Atalanta 3-1

Forse l’azione più bella della stagione azzurra. Ribaltamento di fronte, tre tocchi di prima. E poi, quel maledetto colpo di testa. Palla non forte, solo piazzata. Sportiello è una sfinge, Higuain è una certezza. La Roma, che nel frattempo ha vinto a Genova, resta dietro. Per il Napoli e per Higuain, torna ad essere tutto bello. Ed è pure meritato. 

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33. Torino-Napoli 1-2

La partita-spareggio, quella con la tensione vera. Più dell’altra Torino, più che a Roma. Questa è l’ultima spiaggia. Higuain si carica la situazione sulle spalle, risolvendo il rebus del vantaggio con la calma del più forte. Tocco in verticale di Hamsik che ha rubato il pallone; l’argentino avanza, ha già deciso che sarà colpo di piatto sul palo lungo. E che sarà gol. E che sarà Champions. Callejon confermerà, il Frosinone certificherà. Ma c’è ancora il record di Nordahl da battere.

34. Napoli-Frosinone 2-0

Un gol fallito nel primo tempo, la tensione di non riuscire. Poi, la liberazione. Il tabellino dice Higuain, ma il gol è di Allan. Che penetra nella difesa, e prima che la palla superi la linea di fondo cerca qualcuno al centro. È l’appuntamento col destino, e Higuain c’è. Gol facile nel tocco, complicato nel crearsi una posizione così. E per l’ansia, ovviamente. Che al San Paolo sale, al di là della Champions ormai in cassaforte. Nordahl è a meno uno. Si può fare.

35. Napoli-Frosinone 3-0

Lo diciamo prima, è fuorigioco. Ma nessuno verrà mai a reclamarcelo, a mostrarcelo. Perché, a volte, la storia si fa e basta. Non si spiega, né si commenta. Palla perfetta di Hysaj, tocco sempre in diagonale a togliere a Zappino ogni possibilità di intervento. Il San Paolo urla forte, Nordahl è appaiato. Ma non abbiamo visto ancora niente. Sarà cancellato, di lì a poco, con una magia pura.

36. Napoli-Frosinone 4-0

Senza parole. Sotto la curva B. Un anno dopo. 

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