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Un pezzo d’Italia nei playoff della Championship: Forestieri, un Messi mancato

Un pezzo d’Italia nei playoff della Championship: Forestieri, un Messi mancato

C’è una bella storia nei playoff della Championship, la seconda divisione inglese. Una storia di rinascita, iniziata alla grande come tutte le favole e poi persasi, forse, sotto il peso ingombrante delle aspettative eccessive. Fernando Forestieri è il capocannoniere italoargentino dello Sheffield Wednesday, una delle squadre inglesi dell’avventura di Paolo Di Canio. Una stagione da 15 gol, per rinascere dopo un esordio e un pedigree da talentino in erba. Che, ovviamente, non è stato rispettato. Nonostante un inizio così. 

Lo stesso titolo del video, se visto direttamente da Youtube, dice tanto su quello che doveva essere e non è stato. Il video, infatti, si chiama “Pescara – Genoa gol di Forestieri (il nuovo messi)”. La “m” minuscola l’abbiamo voluta lasciare così, anche a simboleggiare un po’ l’ingenuità di chi ha caricato e inserito questo video 8 anni fa. Praticamente live, oppure poco dopo. Perché questo è un estratto dell’esordio in Serie B di Fernando Forestieri con la maglia del Genoa. L’attaccante rossoblu ha 17 anni compiuti da poco, ed è atteso al varco come un aspirante fenomeno della sua categoria. È nato in Argentina, a Rosario (la stessa città di Messi, toh) ma ha passaporto italiano nonostante il percorso giovanile con due squadre della carriera di Maradona: il Newell’s Old Boys e il Boca Juniors. Da qui lo va a prendere Preziosi nel 2006, trovandosi però a dover fare a botte legali con il club di Buenos Aires per il trasnfer definitivo. Che arriverà solo un anno dopo, per l’appunto nel 2007. L’anno del video, dell’esordio e del primo gol.

Dopo, parte il Giro d’Italia dei prestiti. Le tappe sono Siena (Serie A) e Vicenza (Serie B), ma le soddisfazioni sono quasi nulle. Giusto un gol in massima serie con i bianconeri toscani, ma è poca roba. Forse ci vuole la Spagna o forse no, perché pure nella Malaga pre-sceicchi il contributo si limita o viene limitato a 19 apparizioni e il classico golletto della bandiera. L’esperienza spagnola recede il cordone ombelicale col Genoa e ne crea un altro, forse ancora più particolare, con l’Udinese dei Pozzo. Che gli fanno riprendere il tour conoscitivo del Belpaese (Empoli e Bari tra 2011 e 2012), poi lo piazzano nella B inglese, al Watford. Sì, la squadra che sta per assumere Mazzarri come allenatore.

È il punto di svolta della carriera del nuovo Messi, che ovviamente non ha nulla a che vedere con quella del vecchio Messi. Perché il Watford e la seconda serie sono l’ambiente giusto per lui, intanto trasformatosi da fantasista puro in uomo offensivo tout court, anche seconda punta, e passato pure per tutte le nazionali giovanili italiane, fino all’Under 21. Fu un mezzo caso nazionale il suo approdo nell’azzurro Italia, con tanto di titolo a piena pagina “Furto di talento” da parte del giornale argentino Olé. Un altro soggetto che, come il tizio del video del gol all’esordio col Genoa, perde facilmente il senso della misura.

Comunque, Forestieri nel Watford: tre stagioni da protagonista, un buon numero di gol per uno che resta a tutti gli effetti un fantasista (20) e la promozione dell’anno scorso. Insomma, non male. Almeno fino a che poi i Pozzo decidono che non ne vale più la pena, e allora recedono anche il loro cordone e lo lascian allo Sheffield Wednesday, che gli dà e si dà una possibilità. Proprietario thailandese come il Leicester, presidente serbo e allenatore portoghese, tale Carlos Carvalhal. Una babele che gioca dal 2012 nella Championship e da sempre in uno stadio che purtroppo è famoso per altro, Hillsborough. Nel 2015, il club è arrivato 13esimo. Con Forestieri, si finisce ai playoff. L’italoargentino trova la sua dimensione, segna 15 gol e permette al suo compagno di giochi Gary Hooper di segnarne 13. Una coppia da quasi 30 gol spinge la squadra fino a un ottimo sesto posto, con 5 punti di vantaggio sull’Ipswich settimo e quindi ben dentro la zona-playoff.

Per lo stesso Forestieri, la postseason è insieme una sfida e una sorpresa. In un’intervista al The Star, ha dichiarato: «Siamo pronti a una grande sfida, abbiamo l’opportunità di fare qualcosa di grande e importante per questo club. Spero che la squadra possa farcela, anche se sappiamo che i Play-Off sono molto difficili.  Però, tutto può succedere e noi cercheremo di fare il meglio che possiamo». In un’altra intervista, al Mirror, si è invece parlato della sua indole non proprio amichevole in campo e di alcune sue furbate relative a simulazioni et simila: «Mi danno del simulatore, dell’imbroglione. Mi chiamano subacqueo o tuffatore, ma se vogliono vedere contatti più forti gli consiglio il rugby. L’anno scorso, dopo una partits s Blackburn, ho postato una foto con i danni di un intervento avversario per placare le polemiche sul mio conto. Io vengo da un luogo in cui il calcio è giocato secondo le regole della strada. Si tenta di tutto per ottenere un vantaggio. Devi essere più intelligente degli altri». Un po’ Argentina, un po’ Italia. Paraculaggine pura per le due case di Forestieri, un nuovo Messi sbagliato e che forse ha finalmente scoperto la sua vera dimensione. Non come Messi, un po’ meno. Ma è bello uguale, anche perché è un altro pezzo di Italia che vince, o prova a riuscirci, nel paese in cui il calcio è al top del mondo. Bentornato, dopotutto.

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