La vittoria del Cagliari a Bari, 0-3, comincia a delineare l’organico del prossimo campionato di Serie A. Dopo la promozione colta dal Crotone e la retrocessione ormai matematica del Verona, ecco un’altra partecipante certa al massimo campionato del prossimo anno. Un’altra squadra del sud, la terza dopo i calabresi e il Napoli.
Non male, per il calcio del Mezzogiorno. Soprattutto alla luce di quanto potrebbe ancora avvenire: il Palermo è in piena corsa-salvezza, a pari punti col Carpi e a tre lunghezze dall’Udinese: in Serie B, i playoff vedranno Trapani e Bari giocarsi il terzo posto nel prossimo torneo di Serie A, alla ricerca di un en plein del Sud che sarebbe una prima volta assoluta nella storia del girone unico. Per squadre del Sud, intendiamo ovviamente quelle che provengono da regioni più meridionali rispetto al Lazio.
Nella “migliore” delle ipotesi, la prossima Serie A potrebbe ritrovarsi con 5 squadre provenienti dal Mezzogiorno: non è un record, ma è sicuramente un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi campionati. È dal 2011/2012 che la Serie A non annoverava cinque club del Sud (Napoli, Cagliari, Palermo, Catania, Lecce), mentre nel 2010/2011 si è registrato il record storico con sei club (le cinque di cui sopra più il Bari).
Sono exploit isolati, comunque. Basti pensare che solo otto squadre del Sud (Napoli, Cagliari, Lecce, Bari, Avellino, Foggia, Catania e Palermo) hanno superato la soglia delle dieci stagioni totali in Serie A. Senza distinzioni tra Sud e Nord, i club con un numero di stagioni così alto sono 39. Quindi, appena il 20% delle squadre più o meno “storiche” della Serie A provengono dal meridione.
Registrare e auspicarsi un’inversione di tendenza reale è quindi significativo a livello storico, ma anche importante per il futuro. Intanto, perché la Serie A recupera, con il Cagliari, una squadra (e una regione) dal grande valore calcistico. E scopre anche un nuovo allenatore, Massimo Rastelli napoletano di Torre del Greco. Ex attaccante, in Serie A col Piacenza, e poi tecnico di grido nelle serie inferiori fino alla grande occasione sarda. Insieme ai rossoblu Casteddu, la Serie A (ri)accoglie anche la Calabria e la terza squadra della regione capace di assurgere fino ai massimi livelli del calcio nazionale. Solo Catanzaro e Reggina erano riuscite a risalire la piramide fino al massimo campionato, ora tocca anche al Crotone di Juric.
Per quanto riguarda la distribuzione regionale delle squadre che hanno partecipato almeno una volta alla Serie A, da registrare, grazie al Crotone, il “sorpasso” della Calabria su Friuli-Venezia-Giulia (Udinese e Triestina), Marche (Ancona e Ascoli) e Umbria (Perugia e Ternana) e l’aggancio alla Campania (Napoli, Salernitana e Avellino), al Lazio (Roma, Lazio e Frosinone), alla Sicilia (Palermo, Catania, Messina) e Puglia (Lecce, Bari, Foggia). Da notare come, al di là del caso del Friuli-Venezia-Giulia, le regioni con meno partecipazioni alla Serie A vadano tutte a collocarsi tra Centro e Sud Italia. A secco di partecipazioni al massimo campionato due regioni del Nord (Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta) e due del Sud (Basilicata e Molise).
Per chiudere la nostra analisi, proiettiamoci sul prossimo campionato di Serie B. Nel caso di una promozione per Bari o Trapani e di una retrocessione delle squadre oggi peggio piazzate (Como, Livorno, Lanciano e Latina), il campionato cadetto 2016/2017 potrebbe vedere non più di cinque squadre squadre del Sud ai nastri di partenza: una tra Trapani e Bari, Avellino, Salernitana e l’appena promosso Benevento; possibile, ma remota, anche l’opzione di una quinta squadra. Potrebbe accadere in caso di promozione di un club del Girone C di Lega Pro tramite i playoff. In questo momento, le qualificate sono Foggia, Lecce e Casertana.