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Pelè confessa: «Sono stato vicino al Napoli»

Pelè confessa: «Sono stato vicino al Napoli»

Non ci sarebbe stata la canzone che ha fatto storia: «Maradona è meglio e Pelé». O forse, l’avrebbero scritta in un altro modo, concentrandosi sul fatto che Pelè, essendo stato al Napoli, diventava automaticamente il più forte in assoluto. 

Perché Pelè al Napoli non è una boutade ma una precisa confessione del fuoriclasse brasiliano che ha ammesso contatti concreti col club azzurro durante la promozione del suo film “Pelé: Birth of a legend”: «Ci sono stati momenti in cui sono stato vicino a lasciare il Brasile. Sarei potuto andare in Spagna, al Real Madrid. O in Italia, col Napoli. Ci furono anche altri tentativi da parte di altre squadre europee, il Manchester United e la Juventus, ma alla fine sono rimasto in Brasile». Pelè ha di fatto così confermato quel che raccontò l’allora presidente del Napoli Roberto Fiore. Che per rientrare dell’investimento, avrebbe desiderato un San Paolo più capiente, che arrivasse a centomila spettatori ma non fu possibile.

Tornando a oggi, a chi gli chiede se questo sia o meno un rimpianto, O Rey risponde sicuro: «No, direi di no. Ero al Santos, all’epoca una delle squadre più forti del mondo». A questo punto, però, il rimpianto è nostro. Perché se Maradona è Maradona, e questo nessuno ce lo toglie, l’avvento di Pelé d’anni prima avrebbe potuto portare a una svolta altrettanto importante, però precedente di vent’anni. Forse, la spinta dell’unico calciatore della storia in grado di avvicinarsi a Diego nell’immaginario collettivo degli appassionati, avrebbe potuto cambiare qualcosa in relazione allo sviluppo sportivo o economico della squadra e forse della città. Chissà come sarebbe andata. 

E poi, conferma la predilezione del Napoli per i grandi campioni, quelli veramente grandi. Perché se Maradona ha effettivamente giocato in azzurro e Pelé ci è andato vicino per davvero, c’è un altro retroscena che riportammo sul Napolista dal blog su Repubblica di Angelo Carotenuto. Che scrive di una proposta fatta ad Eusebio durante gli Anni Sessanta, di una canzoncina storica che forse sarebbe nata ancora prima, con il fuoriclasse portoghese in campo e il Napoli a vincere gli scudetti e le Coppe dei Campioni. Andò diversamente, sia con Pelé che con l’attaccante lusitano. Almeno fino a Maradona.

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