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Sarri sbaglia: la Juventus è Armstrong, non Merckx

Sarri sbaglia: la Juventus è Armstrong, non Merckx

Maurizio Sarri ha dimostrato grande abilità comunicativa quando ha paragonato la Juventus di questi anni al Cannibale del ciclismo, Eddy Merckx. L’accostamento è suggestivo ma, a mio modo di vedere, completamente sbagliato. La Juve non ha proprio nulla del campione belga. Se proprio la vogliamo paragonare a un ciclista del passato, quello non può che essere Lance Armostrong. No, non per i problemi giudiziari che gli sono costati la cancellazione dei sette Tour vinti consecutivamente. Ma per come l’americano interpretava il ruolo di vincente all’interno del gruppo e dello sport. Uno magnanimo con gli amici, e vendicativo con gli avversari. Disposto a concedere briciole e successi di tappa a chi, senza fiatare, si adeguava al suo strapotere. E altrettanto determinato nello stroncare, scientificamente, (no, non mi sto riferendo al doping) quelli che osavano mettersi contro di lui.

Come Filippo Simeoni, ex campione italiano che commise l’errore di tentare la fuga dopo aver rotto l’omertà sulle pratiche illegali di quella stagione e fu “punito” da Lance. La maglia gialla si mise all’inseguimento, andò a riprenderlo e soffocò quell tentativo impedendo all’italiano anche solo di provare a vincere la corsa. Era un feudatario del plotone, l’americano, che pure si era fatto ammirare in tutto il mondo per il forte messaggio sulla possibilità di tornare a fare sport dopo aver sconfitto il cancro. Parole e principi di zucchero, metodi da tiranno. E un senso dello sport piegato esclusivamente al successo personale, da raggiungere ad ogni costo. Forse perché pensava davvero, come amano ripetere in casa bianconera, che vincere sia davvero “l’unica cosa che conta”.

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