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Milan, il bilancio 2015 è rosso e nero: perdite a 90 milioni, ricavi scesi fino a 200

Milan, il bilancio 2015 è rosso e nero: perdite a 90 milioni, ricavi scesi fino a 200

Il Milan, nella riunione del cda del 15 marzo, ha approvato il progetto di bilancio all’esercizio 2015. Il club rossonero non cade in piedi: 90 milioni di passivo e ricavi che scendono fino a 200 milioni di euro dai 222 del 2014. Ora, tocca all’assemblea dei soci approvare il rendiconto annuale, con l’azionista di riferimento Fininvest pronto a ripianare le perdite come fatto negli ultimi anni. 

Secondo quanto raccolto dal quotidiano Milano e Finanza, ecco che per i rossoneri si tratterebbe del secondo anno di perdite vicine ai 90 milioni. La causa di questo nuovo anno di difficoltà sarebbe da ricercare nel crollo dei ricavi, dovuto principalmente all’assenza della Champions (al bilancio 2014 erano stati aggiunti ricavi residuali di premi Uefa pari a 9,4 milioni) per il secondo anno consecutivo. In più, c’è da registrare pure una contrazione dei ricavi da stadio, passati dai 28 milioni dello scorso anno ai 15 di quest’anno. Voci importanti nella sezione dei costi sono arrivati dal calciomercato estivo, chiuso con un saldo negativo, tra plus e minusvalenze, di 1,44 milioni e dalle consulenze per lo stadio al Portello, progetto poi accantonato per ripiegare sull’adeguamento, condiviso con l’Inter, dello stadio di San Siro. 

Su questo punto, prove tecniche di convivenza: martedì, a Casa Milan, primo incontro congiunto tra i due club meneghini. L’incontro è durato circa tre ore, presenti l’ad rossonero Barbara Berlusconi, Marco Lomazzi (consigliere a.d. di MI Stadio), il ceo Michael Bolingbroke, il corporate directore Michael Williamson e il senior advisor Nicola Volpi. Su forte spinta del patron interista Thohir, è stata presentata la prima bozza di progetto per il rinnovamento dell’impianto, soprattutto dell’area hospitality. L’obiettivo è rendere lo stadio moderno ma soprattutto capace di generare ricavi. Dopo il dietrofront sul Portello, la convivenza al Meazza è l’unica soluzione possibile, e durerà fino al 2030. 14 anni in cui il restyling diventa fondamentale.

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