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Provateci voi a trovare il migliore in campo di questo Napoli. Il peggiore è Reina, nemmeno una parata: è inaccettabile

Esiste una pratica molto diffusa nel calcio italiano e nel modo di farne cronaca, di raccontarlo: quella di cercare i migliori e i peggiori all’interno di un match di novanta minuti. “Uomo-partita” è la locuzione che identifica questo supereroe di giornata, e rappresenta in qualche modo il grande ricercato in tutte le trasmissioni, in tutti i giornali, da tutti gli operatori. Anche qui, sul Napolista, diamo ampio spazio alle pagelle, veri e propri giudizi espressi come a scuola (voti da 1 a 10) e attraverso piccoli racconti ad personam, su quanto è stato fatto bene e quanto no. È un giochino divertente a cui è difficile, se non impossibile, sottrarsi. Crea spunti di discussione, permette di capire gli atteggiamenti di ognuno rispetto a una giocata o alla prestazione di un calciatore.

Il Napoli rende impossibile questa pratica, soprattutto da quando ha preso a giocare questo calcio bellissimo. Prendiamo Napoli-Empoli, vista da chi scrive su Mediaset Premium: a un certo punto, il buon telecronista Roberto Ciarapica ha detto (è stato costretto a dire, dai fatti che si trovava a commentare) «Con questi due gol di Callejon è ancora più difficile trovare il migliore in campo». Poverino. Pensateci, pensiamoci: chi, nella splendida macchina targata Sarri vista giocare oggi, meriterebbe una menzione d’onore rispetto ad altri. O, di converso, chi meriterebbe una reprimenda? Risposta esatta: nessuno.

Prendi Higuain: sfiora tre volte il gol, poi effettivamente segna quello del pareggio e tiene su la squadra da centravanti totale, moderno, per tutto il resto della sua partita. Prendi Insigne: un assist, e che assist, e un gol, e che gol. La rimonta del Napoli è tutta sua. Poi prendi Callejon e la doppietta di un calciatore che, secondo la Lega Calcio, ha corso per più di 10 km su e giù durante la partita. Infine prendi Allan e le sue 6 palle recuperate, quell’Hamsik definito «un gigante» da Massimiliano Gallo su queste pagine, Jorginho che su 95 passaggi (record in campo) ha un’accuratezza del 95%. O addirittura il subentrante Mertens autore di due assist in quindici minuti di gioco. C’è l’imbarazzo della scelta, si fa fatica a indicare il meritevole o puntare il dito perché una diagonale è stata sbagliata. Anche perché un errore di questo tipo, in un contesto di assoluta “quasi-perfezione” (lo diciamo non per scaramanzia, ma perché Sarri ci ammazzerebbe già così), è davvero difficile trovarli. Lo stesso gol dell’Empoli nasce da una punizione deviata casualmente in porta, con Reina già a terra per parare un tiro innocuo, senza intervento altrui, del pur bravissimo Paredes. 

Eccolo il peggiore, Reina: ok i lanci da pefetto regista (uno per Ghoulam, nel primo tempo, ha fatto dire a Ciarapica che Pepe «ha piedi da centrocampista, lo sappiamo), ok l’assoluta mancanza di colpe sul gol del vantaggio empolese. Ma le zero parate assolute in novanta minuti no, non sono accettabili. Bisogna fare di più, anche se gli avversari non tirano in porta. Quindi Pepe, sei il peggiore in campo. Anche se non è proprio colpa tua.

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