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Il calcio fa fatica anche in tv: abbonati fermi a otto milioni e ascolti in calo

Il calcio fa fatica anche in tv: abbonati fermi a otto milioni e ascolti in calo

Il filo che lega il calcio attuale alle televisioni è sempre più forte, non è un caso che i ricavi dei club dipendano dai diritti tv per un minimo del 25-30% fino al 65-70% (quest’ultimo, è il caso italiano). Ma il mercato italiano per le pay-tv non è fiorente come si era immaginato una decina d’anni fa con le prospettive di infrangere il muro dei dieci milioni di abbonati, oggi tra Sky, Premium ed i servizi streaming Tim Vision, SkyOnLine e Premium On Line si arriva a meno di otto milioni di contratti.

SKY – È di queste ore l’ultima trimestrale di bilancio del gruppo più grande, Sky, che conta ormai quasi 22 milioni di abbonati tra Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria ed Italia e i dati segnano una crescita costante dei clienti rafforzando la posizione del gruppo sul mercato europeo ed internazionale, ne sono prova ad esempio i recenti contratti di esclusiva europea per HBO e Showtime, oltre che, riferendoci al mercato italiano, la conferma dei diritti tv di Premier League e Liga in aggiunta a quelli già in portafoglio di Serie A, Serie B, Bundesliga, Europa League e tutto il resto degli sport.

SCENARI ITALIANI – Tuttavia il fatto che Premium sia riuscita ad aggiudicarsi i diritti per la Champions League ad un costo esorbitante (oltre 700 milioni per il triennio) e che questo colpo non abbia però generato un boom di abbonamenti e ricavi ha spinto gli analisti di mercato a prevedere lo scenario in cui Sky acquisirà Premium, tornando di fatto alla situazione degli anni ’90, con un solo operatore pay-tv sul mercato (allora era Tele+). Non sembra per ora essere imminente questa svolta, ma le mosse di Sky che ha acquisito il canale 8 del digitale terrestre (ex MTV) in aggiunta al canale 26 (Cielo TV) e a Sky TG 24 (da domani si sposta sul canale 50) fanno pensare ad una strategia per mettere pressione ai competitor della tv generalista (Rai ma soprattutto Mediaset) sul piano della raccolta pubblicitaria, che è il core-business dell’azienda di Cologno Monzese.

CALCIO IN TV – Intanto sarebbe necessario per la Lega Serie A fare una riflessione più ampia sul prodotto-calcio considerando che per la seconda stagione consecutiva gli ascolti tv continuano a calare nonostante il campionato sia per ora molto più incerto rispetto alle ultime stagioni. Ma il prodotto tv per essere appetibile oltre ad offrire partite interessanti in termini di gioco, ritmo e gol, deve anche avere una cornice attraente, e si torna dunque alla questione degli stadi vecchi e sempre più vuoti (finora circa 22.000 spettatori di media a partita negli stadi).

I numeri dell’Auditel alla fine del girone di andata rivelano comunque che la Juventus resta la più seguita in tv con una media (Sky+Premium) di 1,7 milioni di telespettatori (-12,9% rispetto alla passata stagione), tallonata dall’Inter con 1,6 milioni (+10,7%), dal Milan con 1,4 milioni (-11,5%) e dal Napoli con 1,3 milioni (-6,8%). Più staccate le squadre della capitale con la Roma ferma a 1 milione (-24,7%) e la Lazio a 788 mila (-14,3%). Il Napoli è quarto per ascolti sia su Sky che su Premium, ma il trend mostra che potrebbe tentare il sorpasso sul Milan a fine stagione, i match degli azzurri nel confronto tra le due piattaforme hanno totalizzato per 18 volte su 19 ascolti maggiori su Sky (la stagione scorsa 14 su 19) rispetto a Premium.

Tra le partite più viste, al vertice c’è Inter-Juventus con oltre 3 milioni di telespettatori, sono le due squadre con più partite oltre la soglia dei due milioni (7 per i bianconeri, 5 per i nerazzurri), alle loro spalle il Napoli che per 12 volte ha superato il milione di telespettatori e per 4 volte ha superato il muro dei due milioni (contro l’Inter 2,5 milioni e contro la Juventus 2,4 milioni), però nel girone di ritorno le partite sempre più decisive potrebbero spingere ancora più in alto gli ascolti degli azzurri.

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