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Complimenti al Parma, se Donadoni ci avesse spiegato come mai non è stato così contro Cagliari e Lazio…

Complimenti al Parma, se Donadoni ci avesse spiegato come mai non è stato così contro Cagliari e Lazio…

A fine stagione le squadre si dividono in due categorie: quelle che si scansano e quelle che si mettono di traverso. Nel migliore dei mondi possibili, non si dovrebbe scansare mai nessuno. Tutti dovrebbero giocare sempre al massimo. Con la migliore formazione e tutta la birra in corpo. In Inghilterra, dicono, funziona così. Da noi, come sempre, le cose vanno diversamente. Ha ragione Donadoni, hanno fatto bene i giocatori del Parma a giocarsela alla morte contro il Napoli. Poi, magari, dovrebbe spiegarci perché in altre partite, anche recenti, questo ardore non si è visto. Nel turno precedente ne hanno presi 4 dal Cagliari e in quello ancora prima 4 dalla Lazio. Questa diversità di atteggiamento forse ha scatenato, anche se non la giustifica, la rabbia di qualche tesserato del Napoli. Serve a poco, comunque. Anche l’Empoli ne ha presi 4 dalla Lazio e ora 2 dalla Fiorentina, ma ha giocato la partita della vita contro gli azzurri, senza temere di far uscire dal campo tre giocatori con i crampi. Per non parlare di tante squadre che, durante il campionato, si “consegnano” alla Juve senza neppure chiedere l’onore delle armi. Il Napoli viene accolto quasi dappertutto con il coltello fra i denti, e non solo per i cori contro la città rapidamente legalizzati dalla giustizia sportiva.

Vittimismo, dirà qualcuno. E lasciateli dire. La verità, anche se chi parla di calcio non vuole ascoltarla, è che nel calcio, purtroppo non solo in quello italiano, le variabili decisive non sono mai solo quelle del campo. E non parlo solo del fantasma delle scommesse o dell’ombra di Calciopoli. Più sali di livello, più la faccenda si complica. Lotti per lo Scudetto contro il Milan? Una telecamera becca Lavezzi che (forse, in fondo non si è mai capito) sputa all’indirizzo di un avversario e si becca tre giornate con la prova tv, l’arbitro poi ti fischia un rigore per fallo di mano fuori campo nello scontro diretto e ti ricaccia indietro. Poi torni avanti e perdi in casa una partita assurda contro una squadra che non schiera i suoi due migliori attaccanti ma segna con un giocatore che non esulta neppure perché è già stato acquistato dal Napoli. Stai vincendo la Supercoppa contro la Juve? Ci pensa Mazzoleni. Stai rincorrendo la Roma degli americani e la Lazio di Lotito per l’Europa? Becchi gol irregolari dall’Atalanta, ti negano due rigori e un’espulsione contro i giallorossi, persino un gol regolare sotto la traversa non viene visto. E non parliamo della semifinale di Europa League, ché la ferita è ancora aperta e fa male. Comunque, va detto, se sei più forte di tutto ce la fai lo stesso. Ma non funziona sempre così. Soprattutto, non si parte sempre ad armi pari. Il Parma, poi. La partita con il Verona del 2001 ce la ricordiamo tutti. Sarebbe bello se, per una volta, chi ospita in tutte le trasmissioni un ex dirigente della società che fu dell’ex Cavaliere Calisto Tanzi provasse a chiedergli, oltre ai continui giudizi su Benitez, anche di raccontarci qualche retroscena di quella disgraziata partita. Vittimismo, eh?
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