Napoli-Milan 3-0, il taccuino di Rafa Benitez
Ogni volta che vedo il Milan, mi sento dieci anni di meno.
Con i ragazzi però ho voluto essere chiaro. Non devono andare sotto 3-0 per farmi sentire più giovane.
Un malinteso c’è stato comunque. No, Gonzalo. Lo slogan “nessuno tocchi Milano” non valeva anche per il tuo calcio di rigore.
Diego Lopez è un portiere così conosciuto e stimato da chi ha giocato in Spagna che hanno finito per soffrirlo soprattutto Higuain e Callejon.
Il calcio è il regno dei paradossi. Così potremo dire che in 11 contro 11 il Milan ci ha subito. In 10 contro 11 il Milan ci ha fatto soffrire.
Quando dobbiamo attaccare squadre che si chiudono in venti o trenta metri, non facciamo mai la partita che vorremmo.
Hanno alzato un muro davanti a Lopez solo perché io potessi ripetere “sin prisa pero sin pausa”.
Tradotto in napoletano sarebbe così: “Disse il pappece alla noce: dammi il tempo che ti spertoso”.
Un Milan così chiuso non era in programma. Mi aspettavo un Milan Expo.
A proposito di Lopez. Parliamo del nostro. La migliore riserva che si possa schierare da titolare in caso di necessità.
Ma Lopez titolare non deve essere una necessità per più di 10-12 partite.
Ho invertito Insigne e Callejon sulle fasce per mettere il passo lungo di Callejon contro quello corto di Poli.
Honda ha smesso di spingere. Inchiodato in difesa si è marcato da solo. Honda su Honda.
Tiri in porta totali: 27 a 2.
Ma uno di quei due tiri in porta del Milan è stato un palo. Ricordavo il nome di Bonaventura associato alla fortuna. Meglio così.
Sintesi. Abbiamo un Hamsik con il record stagionale di gol segnati, più 14 assist. Higuain con più gol dell’anno scorso e se avesse segnato i rigori sarebbe ai suoi massimi livelli, Real compreso.
Insigne che gioca esterno con naturalezza, fino a fare il terzino se serve, e con colpi da trequartista puro.
Mertens entra e dà una scossa alla partita, poi sembra che la scossa la prende lui appena entra in area.
Mette il piede fra le gambe del difensore perché sa che ormai le telecamere sono dovunque.
C’era un altro rigore invece su Gabbiadini. Ma inutile protestare se poi li sbagliamo.
Non vedevo Hamsik calciare di destro con violenza verso la porta da quando ancora studiavo il Napoli in dvd.
L’interno piede con cui ha segnato l’1-0 è stata una pennellata piena di colori.
Da quel momento abbiamo potuto fare la partita che ci piace. La partita che avremmo potuto fare dal 3′ se Higuain avesse segnato il rigore.
A un certo punto, con quella folla di attaccanti in campo, ci siamo quasi sistemati come l’Arsenal anni ’30. Con il WM, il Sistema. Gabbiadini faceva l’interno destro. Alla Vojak.
Il gol di tacco di Gabbiadini lo porta a meno di cento gol di distanza da Cavani.
Siamo rimasti in campo senza centrocampisti di ruolo. Questa squadra è un laboratorio tattico continuo, con almeno dieci giocatori che sanno giocare in più posizioni.
Ora che la abbiamo vinta per 3-0, posso chiedere per quale insondabile motivo solo al Napoli si chiede di essere scintillante per 90 minuti a partita?
Mi è piaciuta la felicità con cui stavano in campo i giocatori del Milan. A un certo punto su un calcio d’angolo si sono messi a fare il trenino.
I gol sono 95.
E alla fine Luperto.
Potevo mettere Gargano. Invece Luperto significa attenzione al settore giovanile.
Luperto significa che davvero mi interessa vedere un business plan. Luperto in campo vuol dire che non ho rinunciato all’idea di costruire. Spalla a spalla. Tutti insieme.
Il Ciuccio