Se lo chiamano Loco non è un caso. E chi ama la sua equilibrata follia non può non tatuarsi in mente lo show di Marcelo Bielsa nell’ultima conferenza stampa stagionale. Quella dell’addio all’Olympique Marsiglia? Forse, chissà. Ma non conta poi così tanto. Perché il Bielsismo viaggia oltre le mete dove fa tappa. E se l’OM domani al Velodrome si gioca un posto tra Champions e Europa League nella sfida contro il Bastia, beh, la testa del Loco va ben oltre: “Arrivare terzi, quarti o quinti può avere conseguenze diverse, chiaro. Ma la valutazione di una squadra non può essere esclusivamente legata ai risultati di una o due partite. Non ignorate il calcio che gioca una squadra solo per la posizione in classifica. Certo, il risultato conta; ma non si può cambiare totalmente l’idea solo per un risultato”.
Tutti in silenzio, parla il Loco. Sguardo di ghiaccio, come sempre: “Tra i trofei, il denaro e le emozioni io prendo le emozioni. Perché il calcio può offrirne di uniche”. Romanticismo applicato al futbol, anche questo è Bielsa. Ma non solo. Perché prima di salutare si regala una risata che fa vedere l’altra faccia del suo carattere bizzarro, quasi da artista.
Protagonista? Il traduttore in sala stampa, che visibilmente confuso prova a tradurre in spagnolo una domanda fatta a Bielsa… già in perfetto spagnolo da un giornalista sudamericano. Gaffe e mani nei capelli per lui, come vedete in foto. E Marcelo se la ride: “Chiedo un applauso al nostro traduttore!”. Il saluto del Loco non poteva che essere folle, finalmente un sorriso dall’uomo duro col cuore dolce. L’ultimo saluto al Velodrome, forse. Perché i giornalisti francesi insistono: sarà o no la sua ultima partita da allenatore del Marsiglia? Un’offerta per rinnovare non l’ha mai ricevuta. E la risposta non poteva che essere in stile bielsista: “Che lo sia o meno, la sentenza del Velodrome è che ha gradito il nostro calcio. Questo basta”. Cose da Loco, cose da Bielsa. (tratto da gianlucadimarzio.com)