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In due mesi la Lazio ha conquistato 16 punti più del Napoli. Ma la Coppa Italia potrebbe essere un’altra storia

In due mesi la Lazio ha conquistato 16 punti più del Napoli. Ma la Coppa Italia potrebbe essere un’altra storia

Sul binario della Coppa Italia arriva al San Paolo un treno lanciatissimo da sette vittorie consecutive. È il treno dell’aquila, il treno biancoceleste, è la Lazio di Stefano Pioli, 49 anni, parmense, di cui si vociferò per il dopo-Mazzarri.

È la squadra-fenomeno del girone di ritorno, 24 punti come la Juventus. Nelle prime dieci giornate dell’andata, la Lazio ne totalizzò 19. Ne ha fatti cinque in più.

La Lazio è la squadra che sfrutta meglio la regola dei tre punti a vittoria. O vince (17 partite) o perde (8 come il Napoli). Pareggia poco (4): la metà del Napoli (8), poco meno della metà della Juventus (7), tre volte meno di Sampdoria (12) e Roma (11).

Non ha mai pareggiato in casa: 1-1 a Verona, 0-0 sul campo del Chievo, 2-2 su quello dell’Inter, 2-2 sul campo della Roma. Nel girone di ritorno non ha più pareggiato (8 vittorie, 2 sconfitte).

In Coppa Italia, semifinale di ritorno al San Paolo dopo l’1-1 esterno, il Napoli deve fermare il treno biancoceleste. C’è riuscito due volte, col pareggio in Coppa e con l’1-0 di campionato all’Olimpico firmato da Higuain.

Ma la musica è cambiata. La Lazio si è preso il terzo posto del Napoli (+8). Si è capovolto il mondo. Due mesi fa (8 febbraio), il Napoli terzo aveva un vantaggio di 8 punti sulla Lazio. In sette turni, la squadra romana si è mangiati gli 8 punti di svantaggio e ne ha aggiunti 8 di vantaggio. In pratica, ha preso al Napoli 16 punti.

La Lazio è diventata una macchina perfetta. Secondo miglior attacco del campionato (tre gol meno della Juve), terza difesa. Nove giocatori in gol, non solo attaccanti (9 reti Klose, 9 Anderson, 7 Djordjevic fermo per infortunio), ma anche centrocampisti (8 gol Mauri, 7 Parolo, 6 Candreva, 3 Biglia, 3 Lulic, 1 Ederson).

Otto sconfitte come il Napoli, sei all’andata, quattro in casa (due il Napoli). Alla fine, la differenza in classifica la fanno i pareggi. Pareggiando otto volte sono 16 i punti persi dal Napoli (8 la Lazio). È la differenza che fa il distacco in classifica. Ma la Lazio ha anche vinto quattro partite più del Napoli.

La Lazio può essere battibile in un match (Coppa Italia), ma da un Napoli a mille all’ora. Difficilmente sarà raggiungibile in campionato. Il calendario delle ultime nove giornate è più o meno uguale come difficoltà col solo vantaggio del Napoli di giocare al San Paolo contro Fiorentina, Sampdoria e, all’ultima giornata, contro la Lazio. Per entrambe le squadre Juventus fuori casa.

Un ostacolo in più per la Lazio è il derby romano. Forse, le trasferte sono più favorevoli al Napoli (Cagliari, Empoli, Parma, Juventus), ma quale Napoli? La Lazio giocherà fuori contro Juventus, Atalanta, Sampdoria e Napoli.

Giochi fatui per un sorpasso virtuale. Se la Lazio perde tre partite (Juventus, Sampdoria e derby), al Napoli toccherà vincerne sette, battendo anche la Lazio all’ultima giornata, pareggiando le altre due. Una impresa pazzesca solo a sognarla.

Meglio pensare alla Coppa Italia e a come eliminare la Lazio che arriverà caricata a mille, con un pieno di autostima e vittorie, col fenomeno brasiliano Felipe Anderson (21 anni, 1,75) esploso irresistibilmente dopo essere stato considerato quasi un oggetto misterioso.

È l’intero collettivo laziale che lancia la sfida, la sua forza di squadra, la sicurezza raggiunta della prestazione, gli automatismi collaudati, la capacità di giocare a due tocchi, la profondità dettata dalla velocità delle punte, gli inserimenti dei centrocampisti, la riscossa di Klose sotto porta.

Un super-Napoli potrebbe farcela. Avesse almeno la capacità di tenere lo 0-0: significherebbe qualificazione alla finale. Ma mercoledì sera saranno fuochi artificiali con la speranza che le polveri azzurre non siano ancora bagnate.
Mimmo Carratelli

COPPA ITALIA.

Semifinali. Ritorno.

Napoli-Lazio (andata 1-1)

Fiorentina-Juventus (2-1) (0-3) qualificata Juventus

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