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Il de Giovanni che ci piace: attacca la telecronaca la Rai e denuncia la vergogna dei cori anti-Napoli

Il de Giovanni che ci piace: attacca la telecronaca la Rai e denuncia la vergogna dei cori anti-Napoli

Dopo mesi in cui abbiamo condiviso ben poco (per non dire niente) del pensiero di Maurizio de Giovanni sul Mattino a proposito del nostro Napoli, oggi l’articolo dello scrittore sulla telecronaca della Rai e sulla vergogna dei cori razzisti è invece fantastico e vale la pena di essere riportato (non tutto per motivi di copyright). Una denuncia senza se e senza ma della vergogna della discriminazione territoriale.

Commenti patetici che nulla aggiungono e molto tolgono alle immagini, mai ascoltato nulla di più parziale e inutile, ogni azione biancoceleste magnificata a prescindere e ogni azione azzurra relegata alla casuale iniziativa del Pipita. Forse i telecronisti e i commentatori ritengono che la partita non sia visibile, e quindi valutano possibile convincere i telespet- tatori che le cose stiano andando in maniera diversa da quella che è: noi, personalmente, ci siamo chiesti per tutto il tempo il senso del pagamento del canone, se serve a supportare queste eccellenti professionalità. E a quanto avrebbe guadagnato la visione della partita sottraendo integralmente l’audio. Né il secondo tempo va meglio per la Lotito Tivù, man mano che il Napoli mette decisamente sotto la Lazio e il tono dei commentatori diventa sempre più im- barazzato e poi funebre, come se si trattasse di un match tra una squadra italiana e una straniera. E meravigliose le frasi di circostanza in chiusura, coi biancocelesti accreditati di “un cinquanta per cento” di possibilita? di accesso alla finale, e con un riferimento al fatto che gli azzurri, nel loro stadio all’estero, troveranno «una Lazio fortissima nelle ripartenze». Una vera pieta?.

Purtroppo però non possiamo parlare di calcio. Dobbiamo parlare di idioti, stupidi e ottusi sedicenti tifosi che per tutto l’arco dell’incontro non cessano di vomitare, dalle loro maleodoranti, inutili bocche, maledizioni su Napoli e sui napoletani.

Dobbiamo parlare dell’incostituzionale proibizione ai tifosi muniti di regolare, onerosa tessera di andare a sostenere i propri beniamini, se per loro immensa disgrazia risiedono nella regione più discriminata, calpestata e ignorata d’Italia.

Dobbiamo parlare dell’assenza di cultura sportiva di una tifoseria che fa capo a un uomo che, al tele- fono, sostiene da consigliere federale che le squadre minori non possano legittimamente accedere al grande calcio; e che sostiene pubblicamente e apertamente questo concetto, con una protervia e un’arroganza senza precedenti, nella convinzione purtroppo veritiera che nessuno avrà il coraggio di proporne un deferimento.
Maurizio de Giovanni (tratto dal Mattino)

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