Lo abbiamo osservato decine di volte. In nessuno sport come nel calcio gli episodi sono determinanti. In nessuno sport come nel calcio il caso può farla da padrone. In una partita di pallacanestro si realizzano mediamente più o meno 75/80 canestri. È chiaro che tre o quattro eventi casuali molto difficilmente influenzano il risultato. In una partita di tennis si giocano (più o meno) intorno ai 200 punti. In fondo dieci punti frutto del caso (colpo di vento, urto del nastro, errore dell’arbitro…) possono rappresentare un dato irrilevante. Nel calcio non è così. Una partita in genere vede realizzate due, tre talvolta quattro reti. Se una di esse è frutto di un evento casuale vuol dire che il caso ha avuto una incidenza tra il 25% e il 50%. Cioè una incidenza enorme. Certamente in questa caratteristica peculiare affonda, almeno in parte, le radici il fascino del football. Uno sport, forse l’unico, dove non è affatto detto che in una singola sfida vinca il più forte. Dove chiunque può sempre sperare di battere chiunque. Ed il risultato di un incontro è largamente imprevedibile. La deviazione di stinco. Uno stop sbagliato. Un falso rimbalzo. Un fuorigioco non visto … Puoi dominare una partita. Produrre un gioco spumeggiante e spettacolare. Deliziare gli spettatori e perdere! Questo è il calcio. Governato dal caso…“ Noi abbiamo sognato il mondo. Lo abbiamo sognato resistente, misterioso, visibile, ubiquo nello spazio e fermo nel tempo; ma abbiamo ammesso nella sua architettura tenui ed eterni interstizi di assurdità…” ( Borges).
E per farmi una ragione della sconfitta del Napoli a Palermo mi ero ispirato proprio a tale filosofia. Un episodio avverso quanto casuale, il primo goal del Palermo, ha cambiato le sorti di una partita che fino a quel momento sembrava incanalata sotto i migliori auspici. Con il Napoli che sembrava in grado di controllare il match. Questa spiegazione è poi anche quella che ha fornito Benitez nella sua intervista a Sky. E dopo aver sentito anche il Rafa mi ero messo l’animo in pace consolandomi con l’idea che avevamo acquisito un credito con la fortuna.
Sennonché un mio caro amico appassionato di calcio e tifosissimo del Napoli come me mi ha inviato il messaggino che riporto qui di seguito “Riflettevo: perché un mediocre giocatore del Palermo tira in porta da 50 metri ? Semplicemente perché l’allenatore ha detto di provarci visto il portiere che ci ritroviamo. lo hanno capito tutti tranne il Napoli che lo difende ancora e lo fa giocare. Senza di lui questa partita l’avremmo vinta. Stava andando esattamente nel binario delle precedenti…” Il messaggino continuava con apprezzamenti su Jorginho molle nell’occasione del secondo goal ma li tralascio perché fuori tema.
E se il mio amico avesse ragione?
Guido Trombetti