Il taccuino di Benitez / L’interpretazione oggi male. Morgan direbbe: per me è no. Hamsik? Non credo ai fischi d’amore

Napoli-Empoli 2-2, il taccuino di Benitez Il presentimento è una cosa che non si spiega. Prendete Roma-Sassuolo sabato pomeriggio. Sullo 0-2 ho pensato che sarebbe capitato anche a noi, ed è stato un tarlo nella testa.  La testa. Parliamone. Chi non ha testa, abbia gambe. Non ti puoi permettere che manchino tutt’e due.  Il calcio […]

Napoli-Empoli 2-2, il taccuino di Benitez

Il presentimento è una cosa che non si spiega. Prendete Roma-Sassuolo sabato pomeriggio. Sullo 0-2 ho pensato che sarebbe capitato anche a noi, ed è stato un tarlo nella testa. 

La testa. Parliamone. Chi non ha testa, abbia gambe. Non ti puoi permettere che manchino tutt’e due. 

Il calcio è come la musica. La tattica è lo spartito. La tecnica è l’intonazione. Dentro ci devi mettere sempre l’incognita dell’interpretazione.

L’interpretazione oggi male. Morgan direbbe: per me è no.

Troppo nervosismo. Quando andiamo sotto, anche i più esperti perdono fiducia e sicurezza nei propri mezzi. Così si finisce per non controllare più la partita. 

Per perdere la testa, bisogna averne una. Questa è di Einstein.

L’Empoli è pieno di suggestioni napoletane. Sarri è nato qui. Sepe è nato qui. Croce ricorda Benedetto. Valdifiori omaggia l’Orto botanico. E Maccarone che ve lo dico a fare. Specialmente a mezzogiorno e mezza. 

Sul primo gol i maccaroni siamo stati noi. Un pallone perso a metà campo e li abbiamo lasciati ripartire. 

Squadra allungata, slabbrata. L’assenza di Insigne si avverte. Mertens strappa di più e apre più spazi, ma li apre anche agli avversari. 

Tutte le volte che abbiamo problemi con gli esterni, la squadra non riesce a giocare come potrebbe.

Maggio è molto migliorato nella diagonale. Ancora un mese e saprà calcolare pure l’area di un rombo. Ma a Milano sarà squalificato. Dovremo inventarci un terzino a destra.

Ovviamente quello di Verdi è il primo gol personale in serie A.

Il gol di Rugani è il nono per l’Empoli che quest’anno arriva da una palla inattiva. In Europa soltanto l’Atletico Madrid ne ha segnati di più su calcio da fermo. 

Poi sullo 0-2 ho ripensato a Roma-Sassuolo, e mi è tornata in mente la premonizione e ho pensato che pure noi avremmo potuto fare 2-2. Non ho scacciato via il pensiero. 

Certi gesti andrebbero letti con cura. Se Rafael azzarda quel dribbling in piena area, significa che non è un tipo che si spaventa facilmente. 

In certe azioni sembrava che fosse la nostra prima partita insieme. 

Il carattere visto nel secondo tempo è positivo, ma nel regolamento non c’è scritto che nel primo tempo questo carattere non si debba vedere. 

Rispetto al gioco che il Napoli riesce a creare, dovremmo essere in grado di segnare più gol. 

Zapata è riuscito a segnare un gol partendo da titolare. E’ un passo avanti nel processo di crescita. Dà profondità e peso all’azione: 7 duelli vinti di testa. E di testa un gol. Come a Genova. 

Higuain, 8 palloni toccati in mezz’ora. 

Jorginho ha sbagliato 10 palloni su 100 giocati, ma da lui vorrei qualche apertura più coraggiosa, una palla in verticale. 

Nell’inserimento di De Guzman per il 2-2 mi è sembrato di vedere l’Hamsik delle prime cinque giornate di un anno fa. 

Hamsik è un mistero. Ma i misteri vanno capiti non vanno fischiati. Non ci credo ai fischi d’amore. 

Lavoriamo. Altro da fare non c’è.
Il Ciuccio

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