La reazione croata era immediata col pareggio di Perisic (15’ papera di Buffon) al terzo gol nel girone. Sarebbe un bel colpo se il Napoli lo prenderà dal Wolfsburg.
A Milano, il povero calcio italiano, privo soprattutto di Pirlo e senza altri infortunati, comprimari elevati al rango di campioni, Giaccherini, Verratti, Florenzi, Barzagli, Ogbonna, più l’eterno Balotelli indecifrabile, prende lezione di calcio dalla Croazia, nazionale di fini palleggiatori e atleti brillanti, ma resiste (1-1) perché qualcosa Conte trasmette alla squadra (solidità, praticità, vigore, sacrificio).
La Croazia era visibilmente superiore finché restava in campo il talento del Real Madrid Modric sul quale si sacrificava in marcatura Marchisio. Uscito Modric per infortunio (27’ in campo l’interista Kovacic, 20 anni), la Croazia perdeva nella costruzione del gioco affidata a Rakitic e nelle finalizzazioni veloci.
Si sistemava meglio l’Italia con l’uscita di Pasqual (27’ infortunio muscolare). De Sciglio si spostava a sinistra e Candreva andava a giocare più sull’esterno, la sua vera corsia, col sampdoriano Soriano (debuttante che subentrava a Pasqual) più in mezzo dove Candreva, fuori ruolo, se l’era cavata sino a segnare il gol del vantaggio italiano (11’).
La reazione croata era immediata col pareggio di Perisic (15’ papera di Buffon) al terzo gol nel girone. Sarebbe un bel colpo se il Napoli lo prenderà dal Wolfsburg. La Croazia nascondeva letteralmente la palla all’Italia con una ragnatela fitta e veloce di passaggi, un possesso-palla persino irridente (64 per cento). Pressing alto e grande gioco offensivo. Su Perisic, il migliore nel primo tempo, doveva raddoppiare Candreva in soccorso all’incerto Darmian.
Nella ripresa tornava insistente la pressione croata. Conte faceva le sue mosse (52’ El Shaarawy per Immobile, 63’ Pellé per Zaza), ma l’Italia doveva difendere a cinque (Darmian, Ranocchia, Chiellini, De Sciglio e persino El Shaarawy) perché sulla destra, in appoggio a Olic, scendeva Srna, costringendo El Shaarawy ad abbassarsi, e, sulla sinistra, già dal primo tempo il terzino Pranjic si sovrapponeva a Perisic.
La partita veniva interrotta al 75’ perché i tifosi croati, che già avevano fatto danni nel centro di Milano, bersagliavano il campo con petardi e fumogeni. Alla ripresa del gioco, l’Italia si scuoteva con El Shaarawy (quattro tiri, ma a lato) e con la fisicità di Pellè (1,93) contro i corazzieri della difesa croata (Carluka 1,91). Ma proprio Perisic, in contropiede, mancava la palla della vittoria (86’) concludendo il diagonale di poco fuori oltre il palo lontano.
Rimangono appaiate in testa al girone Italia e Croazia (che a Milano ha subito il primo gol), ma s’è avvicinata la Norvegia a una lunghezza. Si riprenderà a giocare l’anno prossimo, l’Italia con due trasferte consecutive (28 maggio in Bulgaria, 12 giugno in Croazia). Saranno i momenti decisivi del girone.
Mimmo Carratelli
ITALIA (3-5-2): Buffon; Darmian, Ranocchia, Chiellini; De Sciglio, Candreva, De Rossi, Marchisio, Pasqual (27’ Soriano); Zaza (63’ Pellè), Immobile (52’ El Shaarawy).
CROAZIA (4-2-3-1): Subasic; Srna, Corluka, Vida, Pranijc; Modric (27’ Kovacic), Brozovic (83’ Badelj); Olic (69’ Kramaric), Rakitic, Perisic; Mandzukic.
ARBITRO: Kuipers (Olanda)
RETI: 11’ Candreva, 15’ Perisic.
QUALIFICAZIONI EUROPEO 2016.
Girone H: Italia-Croazia 1-1, Azerbaigian-Norvegia 0-1, Bulgaria-Malta 1-1.
Classifica: 10 Croazia (10-1); 10 Italia (6-2); 9 Norvegia (6-3); 4 Bulgaria (4-5); 1 Malta (1-7); 0 Azerbaigian (2-11).
Prossimi turni: Bulgaria-Italia (28 marzo 2015), Croazia-Italia (12 giugno), Italia-Malta (3 settembre), Italia-Bulgaria (6 settembre), Azerbaigian-Italia (10 ottobre), Italia-Norvegia (13 ottobre).