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Non sono certo un rafaelita, ma che il Napoli stia costruendo un progetto con Benitez è evidente

Non sono certo un rafaelita, ma che il Napoli stia costruendo un progetto con Benitez è evidente

I giudizi su Benitez sono oscillati in questi mesi da “sembra un cantiniere” a “è uno dei più grandi tecnici al mondo”. Nello stile della nostra città sempre eccessiva. Nello stile di molti di noi! 

Un fatto è però certo. Intorno allo spagnolo si intravede l’intelaiatura di un progetto globale. Nel quale ogni attore ha un suo ruolo preciso. Presidente, direttore generale, tecnico, addetto stampa, calciatori…. Il progetto non prevede scintillanti sogni hollywoodiani. Ma ha l’ambizione di costruire un club che, almeno in sedicesimi, sia di caratura europea. Nella sua struttura tecnica e societaria. Un club che abbia una organizzazione dello stadio e dell’accoglienza di caratura europea. Un club che abbia rapporti con i media di stampo europeo. Un club che in campionato e nelle coppe stazioni in modo stabile intorno alle posizioni di vertice. Sapendo di non poter ambire a strafare ed a stravincere. Cosa impossibile dati i limiti economici-finanziari che costituiscono un elemento da cui non si può prescindere. Certamente navigando costantemente intorno alle posizioni di vertice prima o poi, anche con l’aiuto della fortuna… 

Questo credo sia il quadro.

Chi scrive non ha mai assegnato a Benitez poteri salvifici. Ed ha sempre pensato che un tecnico, anche il migliore, non incida più del 20/30% sul rendimento di una squadra. 

Rendimento che è invero determinato in larghissima parte dalla qualità dei singoli calciatori. 

Ma avere un progetto è cosa rilevante. Perché elimina le rozzezze del vivere giorno per giorno. Cosa che è quasi la norma nei club italiani. Avere un progetto significa sapere come orientare le scelte in ogni settore della vita societaria. Istante per istante. 

Faccio o non faccio un investimento sui vivai …dipende dal progetto. Punto su calciatori giovani di belle speranze o vado a caccia di parametri zero…dipende dal progetto. E così via. E il progetto Napoli si sviluppa intorno a Benitez. (Almeno finché il presidente ci crede.) 

Riflettevo in questi giorni su un dato che mi sembra mutato da quando è arrivato il tecnico spagnolo. Non si sbagliano più gli acquisti. Perché si sceglie con competenza conoscendo i calciatori. Senza inseguire il colpo gobbo. Ma puntando su professionisti solidi. Pensavo per esempio allo scetticismo con cui abbiamo accolto Lopez e De Guzman dimostratisi poi buoni calciatori. E sono certo che anche Michu verra fuori. Certo non abbiamo preso Messi o Ronaldo. Ma nessuno lo aveva promesso. Tale scelta di strategia di mercato deriva dal progetto. Che non prevede avventure pirotecniche. Promesse irrealizzabili. Vecchie glorie spompate. O giovani stelle che non brillano né magari brilleranno mai. Ma fondamentalmente sempre e solo equilibrio. 
Guido Trombetti 

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