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27 luglio 2004: il Napoli escluso dalla B, spunta l’anti-Gaucci

27 luglio 2004: il Napoli escluso dalla B, spunta l’anti-Gaucci
Lo striscione un tempo esposto nella curva del Napoli contro Franco Carraro

27 luglio 2004
Il Napoli è escluso dalla serie B. Il consiglio federale dell Figc, riunito a Roma, ratifica la decisione della Covisoc, ribadita in appello dalla Coavisoc. “Ci siamo attenuti alle decisioni”, spiega il presidente della Lega Calcio, Adriano Galliani. L’esclusione in realtà non è ancora definitiva. C’è da attendere il ricorso alla camera di conciliazione del Coni. Per il Napoli la situazione è anche più ingarbugliata: si deve attendere la decisione del Tar sul ricorso presentato da Gaucci, che vorrebbe rilevare la società attraverso la procedura del fitto di ramo d’azienda. Matarrese, vicepresidente della Lega, dice: “I tifosi del Napoli si devono rassegnare, perché ci sono momenti brutti, ma che si possono superare”.

Mentre Gaucci punta ancora sulla sfida alla Figc per conservare la serie B, le istituzioni cittadine vanno alle grandi manovre preparandosi al Lodo Petrucci e alla ripartenza dalla serie C1. Il Comune punta allora su Paolo De Luca, proprietario del Siena, ex consigliere del Napoli, militanza nel Pci di Bassolino negli anni ’80. Luciano Moggi si dice pronto a dargli una mano per costruire la squadra. E’ l’alternativa (anche politica) al destrorso Gaucci, ed è sorretta pure da Carraro. De Luca dice: “Non mi sento l’anti-Gaucci ma è logico che le istituzioni possano preferire me che sono un imprenditore napoletano, soprattutto se l’unica alternativa è gente che gira per il mondo. Non credo alle cordate, farò tutto da solo. Punzo? Un caro amico. Il Siena non lo venderò: Gaucci gli risponde: “De Luca vuole speculare su un cadavere, ma il Napoli non è ancora morto. I tifosi sapranno fare la loro scelta. Mi sto battendo per far rimanere la squadra in B, evitando una vergogna a tutto il calcio italiano. Non sono un giramondo e anche De Luca non vive nella sua città. Pensi a tirare fuori i soldi come me. Chi spera nel Lodo Petrucci non vuole il bene della società”.

In realtà, il contratto di fitto d’azienda firmato da Gaucci ha consentito ai giudici di rinviare la procedura fallimentare, che di fatto avrebbe impedito al Napoli di usufruire del Lodo Petrucci. Una mossa su cui pende la decisione del Tar.
Il Ciuccio

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