Le confessioni di un ex ragazzino che ha sempre tifato Italia. Fino al 90
Io ho sempre tifato Italia, da ragazzino, ai Mondiali.Poi venne il ’90 e qualcosa è cambiato.Stadi nuovi con procedure d’emergenza, patriottismo di plastica a man bassa, quel feticcio idiota a rappresentare l’immensa vanità del tutto, non si doveva aspettare Mani pulite per capire che la Grande Celebrazione del C.A.F. era stata in realtà l’orgia finale […]
Io ho sempre tifato Italia, da ragazzino, ai Mondiali.Poi venne il ’90 e qualcosa è cambiato.Stadi nuovi con procedure d’emergenza, patriottismo di plastica a man bassa, quel feticcio idiota a rappresentare l’immensa vanità del tutto, non si doveva aspettare Mani pulite per capire che la Grande Celebrazione del C.A.F. era stata in realtà l’orgia finale di quel sistema di potere.E poi i fischi a Maradona, in tutti gli stadi d’Italia.Tutti.Quell’Argentina-Brasile a Torino, l’intero stadio contro Diego, tifai come un pazzo Argentina. Che dopo aver subito abbastanza, vinse poi con un gol in contropiede di Caniggia. A fine partita con un gesto di rara dignità Careca andò da Diego, sfidando il pubblico e forse anche qualche orgoglio ferito brasiliano, per abbracciarlo. Uscirono insieme dal campo.Per chi non l’avesse capito, come la guerra civile in Jugoslavia cominciò negli scontri tra ultras di Dinamo Zagabria e Partizan Belgrado, in Italia la Lega nacque nei mondiali del ’90.E da allora il mio rapporto con l’Italia, intesa come nazionale di calcio, è cambiato.È a come viene.Forse stavolta tiferò Italia per Lorenzo Insigne e Ciro Immobile, ma pure nel ricordo di Zoff, Pertini e Bearzot, tre Uomini. Forse Argentina, per Higuain, Fernandez e il Pocho. Forse Spagna, per Albiol, Pepe, che quest’anno è stato il ns. lìder maximo, e domandandomi sempre come si fa a non convocare in una nazionale qualsiasi Callejon. Forse un po’ pure Svizzera, per Inler e Dzemaili. Come sempre Olanda, per Krol e per onorare la memoria di un amico che non c’è più.Ma la squadra dei mondiali 2014 che mi sta più simpatica è questa: multietnica, multicolore, e anche un po’ napoletana.Io poi con Dries Mertens ci ho preso pure un caffè… (Ok, io ero seduto fuori, lui era dentro il Gambrinus, però il caffè lo abbiamo bevuto contemporaneamente…)Carlo Pontorierip.s. Per Pepe Reina lìder maximo credits to Enrico Ariemma











