De Laurentiis: «Il mercato ce lo indica Benitez. Faremo tre acquisti importanti. Reina? I contratti si fanno in due»

«Il calciomercato credo sia in continua evoluzione e sia sempre in progress. Bisogna capire quali sono le pedine disponibili e che siano utli al gioco di Rafa Benitez. Se dovessimo ascoltare i tifosi loro farebbero tutta un’altra squadra. Se si dovesse ascoltare il presidente forse commetterebbe qualche errore. Allora diamo credito ad un grande allenatore […]

«Il calciomercato credo sia in continua evoluzione e sia sempre in progress. Bisogna capire quali sono le pedine disponibili e che siano utli al gioco di Rafa Benitez. Se dovessimo ascoltare i tifosi loro farebbero tutta un’altra squadra. Se si dovesse ascoltare il presidente forse commetterebbe qualche errore. Allora diamo credito ad un grande allenatore su cui ho scommesso, e l’anno scorso mi sono battuto per averlo, quindi la sua continuità non può che far bene al calcio Napoli, è la vera nostra carta vincente». È il tecnico spagnolo Rafa Benitez il valore aggiunto del Napoli anche per il futuro. E il mercato, dice il presidente Aurelio De Laurentiis, passerà per le indicazioni dell’allenatore. «Abbiamo visto che i Mertens che la gente non conosceva, i Callejon che la gente conosceva poco, hanno reso quello che hanno reso. Abbiamo Insigne, abbiamo Higuain. Faremo qualche innesto. Diciamo che i tre innesti previsti fin dall’inizio continueranno ad essere previsti e realizzati. Chi sarà lo vedremo strada facendo, le variabili sul tavolo sono tante». Il caso Reina. Poi quella che sembra una nuvola sulla conferma di Reina. «È sempre stato un portiere da noi estremamente stimato, ma siccome i contratti si fanno in due, se c’è convergenza si trovano soluzioni. Se c’è una grande distanza tra le parti è chiaro che quello che prevale è la salute economica di un club». Lo stadio. Stasera il patron del Napoli riceverà il premio per il fair play finanziario. «Il Napoli ha il record di aver rispettato il fair play finanziario per tanti anni e questo è un fatto importante perché dà tranquillità, sicurezza, certezza ai giocatori che tra l’altro sanno in tutto il mondo che quando vengono al calcio Napoli non hanno neanche un giorno di ritardo nei pagamenti, però questa è una virtuosità che bisogna garantire al club perché la credibilità è più importante di qualunque vittoria. A che punto siamo con lo stadio? Ci vuole tempo per fare uno stadio..». Lorenzo in Brasile. «Insigne tra i 23 del Mondiale? Sono estremamente contento, molto orgoglioso di questo ragazzo perché nato nel vivaio del Napoli. Avendo ricostruito il Napoli da zero, avere in questi pochi anni realizzato il sogno di un ragazzo partenopeo non può che riempirmi di gioia». De Laurentiis è soddisfatto per la convocazioni di Insigne per il Mondiale in Brasile. De Laurentiis si dice ottimista per la nazionale azzurra: «In Italia siamo abituati tutti quanti a fare gli allenatori, ognuno ha una idea diversa, io non voglio dire la mia. Io ho un grandissimo rispetto per Prandelli e quindi lo lascio tranquillo e non gli do alcun tipo di suggerimento. Mi fa molto pensare questa triade zemaniana con Verratti, Insigne e Immobile che all’epoca del Pescara insieme contribuì ad una serie incredibile di gol». «È vero che la serie B non è paragonabile ai campionati del mondo -sottolinea De Laurentiis – ma è anche passato un biennio e se è vero che il Dortmund ha acquistato Immobile e Prandelli ha ritenuto opportuno convocare Insigne, con Verratti che ha dimostrato, l’altra sera, di essere utilizzato non soltanto in cabina di regia, è una triade che si potrebbe anche riproporre. Dove può arrivare la Nazionale di Prandelli? Io sono scaramantico fino alle estreme conseguenze, non mi fate fare pronostici, il più bello è quello di dire che inizi la festa». La politica. «L’Italia è una nazione che ha il problema di essere molto giovane, forse troppo giovane. Ha però trascorsi storici talmente importanti da dimenticarsi la sua giovane età. Credo che con Renzi dovremmo ritrovare quell’asse comune per dire la nostra in Europa o perlomeno farci rispettare. Poi abbiamo il semestre Europeo, quindi se non ne approfittiamo saremmo dei folli». Aurelio De Laurentiis ricorda poi la “sua” partita dei Mondiali. «Ero giovanissimo quando davanti a Italia-Germania 4-3 rimanemmo tutti imbambolati a vivere queste sensazioni incredibili. Di fronte ai colori azzurri che si ripetono anche nel Napoli, e a certe situazioni non è solo il calcio che prevale ma lo spirito di una nazione che mi dispiace doverlo dire è sempre molto disunita». Il Mattino.

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