Ma a fischiare Insigne è stata una minoranza. Ve lo dico dalla curva A

Napoli-Lazio, 68esimo minuto. Il tabellone luminoso delle sostituzioni “richiama” in panchina Lorenzo Insigne. Entra Mertens. Lorenzo ancora una volta si era reso protagonista di una prestazione scialba, scatenando in alcune occasioni severi rimproveri da parte dei tifosi, anche in Curva A, dove mi trovo. Rimproveri anche a voce alta, ma singoli, sporadici. Insigne esce, e […]

Napoli-Lazio, 68esimo minuto. Il tabellone luminoso delle sostituzioni “richiama” in panchina Lorenzo Insigne. Entra Mertens. Lorenzo ancora una volta si era reso protagonista di una prestazione scialba, scatenando in alcune occasioni severi rimproveri da parte dei tifosi, anche in Curva A, dove mi trovo. Rimproveri anche a voce alta, ma singoli, sporadici.
Insigne esce, e dalla nostra destra, DISTINTamente, si sente partire una selva di fischi all’indirizzo del campioncino un po’ appannato. La reazione della curva è immediata, istintiva, compatta: “Non fischiate!”. Parte un coretto anche poco simpatico nei confronti di chi non sta facendo altro che peggiorare la situazione, fischiando l’unico napoletano in squadra, un patrimonio immenso della società, un ragazzo che forse paga solo la voglia di strafare, di conquistare l’amore del pubblico.
La curva applaude forte, cercando di coprire i fischi. Lorenzo Insigne non è stato fischiato dal San Paolo, ma da una piccola parte. Una minoranza. Che non ci rappresenta.
Carlo Tarallo

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