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Il taccuino di Rafa / Le pantofole di Higuain e il figlio di Maggio

Il taccuino di Rafa dopo Verona-Napoli 0-3

Se devo parlare dei primi minuti, allora con Fernandez sono arrabbiato. Lui lo sa, non voglio che giochi con le bucce di banana al posto delle suole.

La prima azione l’abbiamo impostata al 5′. Cinque secondi dopo era finita.

Mertens, troppi tocchi. Insigneggia.

Nei primi venti-venticinque minuti, il migliore dei nostri a centrocampo è stato Jorginho.

Il numero 10 del Verona si chiama Halfredsson. Il figlio di Alfredo. Ma non Di Stefano.

Abbiamo perso un pallone e concesso un calcio di punizione per un appoggio di non più di 5 metri da Armero a Inler. Queste sono le cose che non voglio.

E poi abbiamo cominciato a giocare. Ventincinquesimo minuto e non abbiamo smesso più. Tre tiri in due minuti, un gol.

Mertens, gol con tiro a giro. L’ho detto. Insigneggia.

Rafael. Se questa è una riserva.

Però poca lucidità, poca precisione, dobbiamo essere più precisi: quando possiamo ripartire, invece sbagliamo gli appoggi.

Pandev al volo. Mangiato.

Pandev ancora. Mangiato/2

Quando lancia e taglia il campo, pare che Higuain giochi con le pantofole

A me piace giocare in contropiede, ma quando siamo 4 contro 3 per cinque volte almeno un gol lo vorrei.
Sono contento che abbia segnato Insigne. Gli ho dato 25 minuti e li ha usati nel modo giusto. E’ una bella notizia.

Ed è una bella notizia anche il fatto che non abbiamo subito gol per la seconda partita di fila.

Loro avevano Cacciatore, noi avevamo la escopeta. In napoletano se dice come in spagnolo. Escopeta. ‘A scuppetta.

Ancora siamo una squadra forte.

Non c’era Marek. Ma si può vincere con la squadra, si può vincere con la rrosa.

Mi chiedono se con due giocatori in più questo Napoli se la può giocare con tutti in Europa. Certo, giocando in 13 possiamo battere tutti.

Forse il figlio di Maggio ha cominciato a dormire la notte
Il Ciuccio

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