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Giulietta come l’Infanta di Spagna

Non insulteremo l’Infanta di Spagna. Quando, a breve, andremo a giocare a Madrid col Real, non ci permetteremo di rivolgere alla figlia del Re insulti come quelli riservati alla signorina Capuleti. La dimensione internazionale che ci ha conferito Benitez ci impone livello e comportamenti superiori. Quindi, basta con le insinuazioni. Giulietta è (era) una brava ragazza e Romeo ha fatto (fece) la scelta migliore. Noi saremo anche terremotati che col sapone non si sono mai lavati, ma non dobbiamo cedere alle provocazioni. Buoni voti, un po’ da tutti. Soltanto Inler e Pandev hanno un voto medio al di sotto della sufficienza (rispettivamente 5,71 e 5,36). Migliori in campo Mertens (media 7,36 ) e Maggio (7,14). Curiosità: il portiere Rafael, quello napoletano omonimo del veronese, prende esattamente 6,5 da tutti tranne che dal Corsport (6). Insomma, una buona prestazione con Maggio finalmente ai livelli di un tempo. Ecco le mie valutazioni. Continuavano a chiamarlo Zapata: voto 3. Scusate, ma se ha scelto di chiamarsi Duvan, perché non accontentarlo? Già lo dissi: Pelè, Zico, Hulk, Junior, Falcao….i brasiliani hanno sempre imposto nomi assurdi ai giornalisti (che li accontentano), non capisco perché questo tronista di colore debba essere ignorato.  A Lorenzinho, 9. Finalmente si è sbloccato e il suo percorso verso il Mondiale è in discesa. A chi fischia Insigne, voto 2. Nemo propheta in patria, è vero, ma perché noi napoletani siamo così severi con i conterranei (o conterronei, fate vobis)? A “Cucine da incubo” col mitico chef pluristellato Tonino Cannavacciuolo, voto 8,5. Finalmente su Sky un reality che non insulta, non offende ma cerca di recuperare e “salvare” ristoranti in difficoltà. Non c’entra niente col calcio ma Cannavacciuolo è un grande.  Forza Napoli.

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