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Lo Juventus Stadium è una tana urlante. Azzurri con la cera nelle orecchie

La madre di tutte le partite per rivalità storica e contrapposizione di sentimenti acri dovrebbe designare, a Torino, la squadra sfidante della Roma al comando della classifica (gioca contro il Sassuolo e potrebbe riprendere a correre). Non sarà una sentenza definitiva, ma avrà il suo peso nell’accrescere l’autostima di chi dovesse vincere. La Juventus, un giorno di riposo in più dopo gli impegni europei, sfodererà la grinta e l’aggressività della juventinità totale, spinta al massimo da Conte, gasata dalla bella partita contro il Real Madrid, per smontare il giocattolo tecnico di Rafa Benitez. La successiva sosta del campionato dovrebbe invitare tutti i concorrenti a dare il massimo. Vedremo se, alla fine, la Juventus è sempre la vera squadra da battere.
Il Napoli ha armi per scoraggiare la sicurezza bianconera fiaccando sui fianchi la formazione torinese con la vivacità di Callejon e Mertens e allarmandola con Gonzalo Higuain, sfuggito alla Juve per il costo molto alto, centravanti che non dà punti di riferimento confezionando gol e assist.
La partita offre duelli diretti e a distanza che potrebbero orientare l’andamento del match. S’è già scritto della sfida argentina tra Tevez e Higuain, del confronto fra il talento di Pirlo e quello di Hamsik, della contrapposizione tutta grinta di Vidal e Behrami, della capacità di Pogba di colpire dalla distanza (ma quel gol dell’anno scorso al Napoli non l’ha più ripetuto) cui dovrà replicare Inler, il migliore degli azzurri da fuori area. Chi avrà più benzina, serenità e furore nel cuore del gioco piegherà la partita alle sue ambizioni. Più muscolare il centrocampo juventino e col genio di Pirlo.
L’attenzione a una disposizione tattica mai di rinuncia e sottomissione, ma precisa negli equilibri e nei controlli essenziali dell’avversario, potrebbe liberare il Napoli da ogni condizionamento. Le due squadre hanno anche artisti del colpo solitario e decisivo. Non si possono fare previsioni.
Lo Juventus Stadium è una tana urlante. Azzurri con la cera nelle orecchie per non farsene soggiogare. E occhio sempre allo juventino che si inserisce in zona-gol con le sponde e la palla avanti-palla indietro che è un giochino che alla Juve riesce a perfezione.
MIMMO CARRATELLI

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