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La tambureggiante operazione di Sky in linea con Galliani (e sulla libertà di offendere i napoletani)

Da noi del Napolista i più vivi complimenti alla direzione e alla redazione di Sky Sport 24 per la copertura della vicenda cori discriminatori nei confronti dei napoletani. Perché – siamo seri – il punto siamo noi: Napoli e i napoletani. C’è un’intera nazione che non si rassegna all’idea di non poterci dire più che siamo colerosi e terremotati. Come ci permettiamo? Veniamo dal buco del culo del mondo, da un postaccio dove regnano camorra e monnezza, e ora pretendiamo pure di non essere apostrofati come meritiamo? Ah, se i fedayn capissero…

Ma torniamo a Sky. Da lunedì la tv di Murdoch ha preso posizione (un tempo qualcuno, ma non noi, avrebbe parlato di disinformatja) sul caso. Hanno cominciato con servizi a rullo in cui hanno affermato che il coro incriminato fosse “noi non siamo napoletani”. Hanno alternato il servizio alle dichiarazioni in cui Galliani mostrava – bontà sua – un’apertura nei confronti delle norme contro il razzismo, ma “la discriminazione territoriale è troppo”. Mancava che aggiungesse: “sti quattro terroni”.

Improvvisamente ieri nei servizi di Sky Sport 24 hanno smesso di dire che i cori offensivi non esistevano. Ieri evidentemente erano andati in confusione. Sono cose che capitano. Ma che ti fanno i simpaticoni di Sky? Insinuano che sono cori che esistono da cinquant’anni. E quindi, evidentemente, secondo loro l’effetto offensivo e discriminatorio è andato in prescrizione.

Non solo, ma quei simpaticoni di Sky fanno anche intendere, dati causa e pretesto, che cosa sarebbe dovuto mai accadere, allora, col famoso striscione dei napoletani “Giulietta è ’na zoccola”. Lo fanno in un servizio intitolato “il sacro sfottò” con cui mettono in ridicolo la norma sulla discriminazione territoriale. Dicono che il milanese si può sentire discriminato se uno canta “avete solo la nebbia”, così come i varesotti accusati di non sanno parcheggiare, oppure i genovesi se si grida che il loro mare puzza di pesce. Fino al passaggio su Giulietta. Un elogio dei tempi belli che furono, quando allo stadio ci si divertiva. Per poi aggiungere, alla fine, che però di colera e Vesuvio non si ride. Ma va? E allora, amici di Sky, come la mettiamo? Siamo sicuri che colera e Vesuvio possano essere mischiati a un servizio che sembra più di cabaret che di denuncia civile?

E, ancora, i giornalisti di Sky hanno studiato quel che accade nel resto d’Europa e la discriminazione territoriale esiste solo da noi. Ergo, va eliminata. Una vera e propria operazione politica che ha come unico obiettivo quello di disinnescare la norma voluta dall’Uefa e di poter tornare di nuovo a garantire l’impunità dei cori contro i napoletani. Tant’è vero che hanno imbastito pure un sondaggio: è giusto chiudere gli stadi per discriminazione territoriale? Intanto la Figc sta pensando di attenuare la norma. C’è da scommettere che venerdì il ricorso del Milan sarà accolto.

Se i Fedayn capissero… Ma ci rendiamo conto che stiamo chiedendo troppo.
Massimiliano Gallo

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