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Per la prima volta nella storia del calcio “colerosi, terremotati” è equiparato a un coro razzista

Partiamo dal testo ufficiale firmato dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel.
“Obbligo di disputare una gara con il settore dello stadio denominato “secondo anello blu” privo di spettatori: alla Soc. MILAN per avere alcuni suoi sostenitori, collocati in un settore dello stadio denominato “secondo anello blu”, in tre circostanze (prima dell’inizio della gara, all’ingresso delle squadre in campo ed al 19° del secondo tempo) indirizzato ai sostenitori della squadra avversaria un coro insultante, espressivo di discriminazione per origine territoriale (artt. 11, numeri 1 e 3 e 18, comma 1 lettera e) CGS); infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale.”

Un testo storico che decreta per la prima volta una sanzione – la chiusura di un settore dello stadio – a causa di cori razzisti nei confronti dei napoletani. Per la prossima gara, il secondo anello blu non ospiterà tifosi del Milan. È l’effetto dell’inasprimento dei provvedimenti anti-razzismo. Nulla, invece, è stato riportato nel refero arbitrale di Sassuolo-Inter, dove i sostenitori nerazzurri hanno eseguito la nostra performance. Per cui la San Siro nerazzurra al momento è “salva”.

Di certo, la sanzione comminata dal giudice sportivo Tosel segna uno spartiacque. Il tristemente famoso coretto contro i napoletani “colerosi e terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati” è finalmente considerato discriminante e quindi del tutto equiparabile ai buuhh di matrice razzista. Una novità importante, molto importante, che segna un primo e un dopo nella storia del tifo italiano che è poi anche la storia del nostro calcio e dei nostri costumi. Sappiamo bene che un simile provvedimento probabilmente non modificherà di una virgola il pensiero di tanti nei confronti di Napoli e dei napoletani, ma la consapevolezza che è un reato indurrà tanti tifosi a cantare la canzoncina sotto la doccia. Qualcun altro, magari, rifletterà sulle parole spesso cantante con inconsapevolezza e riuscirà persino a cambiare idea.
Massimiliano Gallo

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