Non dimenticatevi di Zuzù. Mazzarri e Cavani hanno più alta priorità nel dibattito azzurro, me ne rendo conto. Ma da mesi rimane in sospeso il rinnovo del contratto di Zuniga, e non è una questione secondaria. Se non si raggiunge l’accordo con il laterale colombiano (il cui contratto scade nel 2014), il rischio è venderlo male o perderlo a gennaio.
Si ripeterebbe un po’ quanto successo con Campagnaro. Non a caso la Juventus sembra aver messo gli occhi su di lui. Sarebbe un peccato: Zuniga è una risorsa dalla quale negli anni si è ricevuto molto in cambio di un investimento contenuto. E’ un giocatore che entra nella maturità e si prepara a dare il meglio. E poi non sarà un top player, ma le squadre che vogliono vincere hanno bisogno non solo di campioni, ma anche di giocatori semplicemente forti se non normali (quante partite ha risolto alla Juve un Giaccherini qualsiasi?).
L’impasse si riassume in due battute: Zuzù vuole il raddoppio dello stipendio, mentre De Laurentiis non scherza col salary cap. Le posizioni potrebbero sembrare inconciliabili e le pretese del calciatore eccessive. Ma sapete quanto guadagna Zuniga? Circa 800mila euro a stagione, che fa la metà dell’ingaggio di Dossena (uno che da due anni gli scalda il posto in panchina) e il venti per cento in meno di quello di Donadel. Cioé: un titolarissimo con la dichiarazione dei redditi inferiore a uno che colleziona dieci presenze in due anni.
A molti napolisti il terzino colombiano non piace. Il suo stile pare poco “futbol” e troppo “bailado”. E si dirà: è un giocatore sostituibile, pure se se ne va cambia poco. Certo, ma il punto non cambia: se già ce l’abbiamo un validissimo giocatore, uno che abbiamo visto crescere e migliorare negli anni (con una certa forbice cognitiva,perché i giudizi dei tifosi sono rimasti al 2009, ma Zuzù è al 2013), perché lasciarlo andare per cercarne un altro nello stesso ruolo?
E poi c’è una questione d’orgoglio. Gli specialisti del calciomercato non solo già danno Mazzarri alla Roma, ma sostengono che il tecnico di San Vincenzo abbia chiesto alla dirigenza giallorossa di assicurargli a Trigoria i suoi uomini di fiducia. I nomi? Maggio, De Santis e Zuniga. Vanno benissimo i primi due (anzi, giacché ci siamo, mettiamoci Paolo Cannavaro e Aronica dal Palermo), ma Zuzù no, pure lui alla Roma no. Per piacere.
Roberto Procaccini
Dopo Campagnaro, non facciamoci sfuggire anche Zuniga
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