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Azienda che fa profitto non si cambia: rassegniamoci a un altro anno di Mazzarri

Magari potessi parlare di gattopardismo, del tutto cambia affinché nulla cambi. No, qui siamo – ci perdoni l’animale – al ciucciopardismo, all’immobilismo. Nulla cambia, e basta. Senza nemmeno un’illusione. È questo il leit-motiv dell’azienda Napoli. Del resto, perché cambiare? Il Napoli è un’azienda sana, florida, in attivo. E, come tante aziende sane, preferisce la strada vecchia a quella nuova.
Nulla da eccepire. Almeno dal punto di vista del conto economico. Sotto l’aspetto imprenditoriale. Che poi è l’unico di cui conviene parlare. Che l’azienda abbia il proprio core business nel calcio o nella musica è abbondantemente relativo. Quasi ininfluente. Se vogliamo parlare del Napoli, bisogna parlare in termini economici, bisogna approcciarvisi con gli strumenti dell’economia aziendale.
Lo scudetto dell’azienda Napoli sono i bilanci. Una plusvalenza è quel che per noi rappresenta un tunnel, un triangolo, uno scatto sulla fascia con cross al centro. L’abbiamo imparata la lezione. Con una certa riluttanza, ma l’abbiamo imparata. Anche perché non siamo fessi, ce ne accorgiamo pure noi che il mondo del calcio sta cambiando.
Certo, è difficile esultare per un bilancio in attivo. Risulterà arduo anche per i più strenui sostenitori della politica parsimoniosa del presidente De Laurentiis. E così, da sconfitti su tutta la linea, lasciateci – o almeno lasciatemi – la possibilità di guardare con stanchezza all’ipotesi di un rinnovo contrattuale tra Mazzarri e il Napoli.
Lo so, lo so bene che Mazzarri è il fuoriclasse di De Laurentiis. So benissimo che oggi, probabilmente, nessun altro allenatore garantisce simili risultati con questi uomini a disposizione. E quindi conosco il gioco. Un ulteriore piccolo aumento all’allenatore di San Vincenzo e l’accordo è fatto. E noi ci sorbiremo ancora una volta la stessa musica. Per carità, una musica che a tratti è stata bellissima ma che alla lunga ha stancato. La stiamo ascoltando da quattro anni, la conosciamo a memoria. Un po’ come gli spettatori conoscono in anticipo le battute di Christian De Sica.
Insomma, rassegniamoci. Finché il conto economico sarà in attivo, il Napoli difficilmente cambierà. Il principio è sempre lo stesso: squadra che vince, non si cambia. È sul concetto di vittoria che noi tifosi non siamo proprio in linea col presidente.

Massimiliano Gallo
post scriptum
Sento una voce in lontananza: “Te li ricordi Naldi e Corbelli?”. Sì, sì, dico io, a capo chino. Hai ragione, scusa. Non lo faccio più.

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