Gianello: «Chiedo scusa, ho pensato al suicidio»

NAPOLI – Chiedere a Gianello di raccontare Gianello si può? ‘Non è semplice ma ci provo: la sentenza della Corte mi ha tolto un peso enorme dalla coscienza, perchè anch’io ho sofferto e tanto, anch’io ho provato dolore e tanto. Sapevo di aver messo a rischio la carriera diCannavaro e Grava, ai quali voglio bene sempre, […]

NAPOLI – Chiedere a Gianello di raccontare Gianello si può? ‘Non è semplice ma ci provo: la sentenza della Corte mi ha tolto un peso enorme dalla coscienza, perchè anch’io ho sofferto e tanto, anch’io ho provato dolore e tanto. Sapevo di aver messo a rischio la carriera diCannavaroGrava, ai quali voglio bene sempre, e di aver pregiudicato il cammino del Napoli, al quale mi legano stagioni indimenticabili’.

Dovesse scegliere un termine per definirsi, lo troverebbe?
‘Per prima cosa, eviterei traditore: io non ho tradito, mai, nè Paolo, nè Gianluca, nè il Napoli. Se vuole, scriva pure: sono stato un ingenuo, un facilone o anche un coglione. Ma è stata la sciocchezza d’un momento, la prima e l’ultima della mia esistenza’.

Le dessero un mezzo per comunicare con i suoi ex compagni di squadraCannavaroGrava, lo utilizzerebbe per dire cosa?
‘Chiedendo il perdono per averli trascinati in quell’inferno di cui hanno parlato. Ma chi ha fatto loro del male non è stato Matteo Gianello, che dopo sette ore e mezza in Procura, dove non ero mai stato, s’è lasciato andare. Il traditore è un altro, è un uomo che si spacciava per nostro amico. Io devo delle scuse, che ritengo un atto d’umiltà doveroso: spero che stiano meglio, che possano continuare a vivere serenamente. Io resto tra le fiamme’.

La mattina, allo specchio, Gianello cosa si raccontava?
‘Sono entrato in depressione. Ho pensato al suicidio. L’ho accarezzato come soluzione e non ne ho avuto il coraggio. E quando m’è capitato di leggere che qualcuno s’era spinto a tanto, riuscivo a comprendere che la frontiera tra il farlo e il non farlo restava sottilissima. Io sono devastato, però dal 17 gennaio mi sento meno inutile. Le sensazioni che mi hanno spezzato in due, dal giorno della penalizzazione e dei sei mesi a Paolo e a Gianluca, restano ma si vanno attenuando: almeno il Napoliha riavuto ciò che doveva e CannavaroGrava possono ricominciare’. Leggi il resto dell’intervista sull’edizione del Corriere dello Sport-Stadio oggi in edicola.
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