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Insigne e Pandev, il bello e il brutto dell’attacco

I voti più alti per Hamsik, Behrami e Inler: sono mediamente da 7 e il centrocampo azzurro sale sul podio dei pagellisti. La vittoria contro il Chievo dà un calcio alle critiche e piazza il Napoli al secondo posto, alle spalle di una Juventus che è costantemente avvantaggiata dagli errori arbitrali. La lettura della partita è tutta nei tabellini statistici: possesso palla, contrasti vinti, tiri nello specchio della porta  – De Sanctis accumula altri due SV – attribuiscono la totale supremazia alla squadra di Mazzarri, pur orfana di Cavani. Pandev sembra non reggere i novanta minuti e Vargas è sempre più triste, ingabbiato dai tanti milioni (dollari? Euro?) che il Napoli ha pagato all’Universidad Catolica per offrire a Edu uno stage nell’ex città del sole (oggi piove che Dio la manda giù, ragazzi). Sarebbe costato di meno l’Erasmus. Insomma, la difesa tiene, il centrocampo è da urlo e l’attacco stenta per ragioni note a tutti tranne che a de Laurentiis. Per il resto, ordinaria amministrazione e piena sufficienza media alla squadra titolare. Voti del sottoscritto: 3 a chi ancora difende gli arbitri pro Juve; Voto 8 al contraltare di Ilaria Puglia a Mimmo Carratelli su Insigne: “…lezioso e fastidioso nei dribbling. Certo, è veloce ma deve crescere. E’ una promessa, non un campione: testa bassa e pedalare, ragazzo”; 10 e lode al silenzio mazzarriano, viene voglia di tirar fuori la frase del playboy nei film americani di qualche decennio fa: “Cara, quando ti arrabbi sei ancora più carina” Aggiungo: basta che ti stai zitta. Ci si vede a Bergamo. Giuseppe Pedersoli (dal blog del Denaro 

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