A Modena c’è il terrore. Nella bassa la gente non esce più di casa alla sera. Nella frazione di una frazione al quadrato di Cuneo i 7 abitanti si scippano a vicenda e non ne possono più: è colpa degli zingari, dicono. Leggendo il Napolista in queste ore ho avuto un’illuminazione e ve ne voglio rendere partecipi: tutto il mondo è paese. Azz, me la segno questa… “tutto il mondo è paese”: bella, eh?
E quindi finisce così, la chiudiamo qua: rubano ovunque, ovunque uccidono. E se lo fanno tutti, va bene a tutti. Ma mal comune non è mezzo gaudio. Mal comune è una cazzo di epidemia, che si diffonde soprattutto in terra di struzzi a capa insabbiata.
La notizia dello scippo alla moglie ingioiellata del calciatore ricchissimo è un bolo, è un pastone ruminato, è roba vecchia. Sul “Mario Piccirillo News” non avrebbe avuto nemmeno un trafiletto. Ma comunque è questo lo spazio che ha avuto altrove: un trafiletto. Vogliamo davvero metterci a fare le barricate per l’immagine della città? Snoccioliamo le cifre, allora, come ha fatto il Corriere del Mezzogiorno: al Louvre borseggiano che nemmeno a Forcella. Sono dati incontestabili, sono dati della Questura (sì, quella che quando scendete in piazza e siete un milione, vi riduce a 127 persone di cui tre passanti per caso). Fa niente che poi ci siano le rapine a nero, quelle che il napoletano medio si scoccia pure di andare a denunciare. Quelle non contano, non si contano. E alimentano storture fragorose: Milano è la capitale degli scippi. Finisce che tra poco ci tolgono la pizza e ci sequestrano i mandolini, cose da pazzi.
Il punto è un altro: il pippone sulla difesa della città non è attuale. Non vale nemmeno un editoriale. A me la moglie di Aronica che consiglia alla signora Cavani di indossare solo lo Swatch fa un po’ schifo (il consiglio, non la signora), ma tant’è. Ognuno la pensa come gli pare. Possiamo farci stare bene un sacco di cose, figurarsi: siamo i campioni del mondo della lamentela fatta in casa, dei panni sporchissimi che non si lavano mai, si nascondono piuttosto. E lo dico da giornalista che si prende poco sul serio: se scippano la moglie di uno dei giocatori più forti del mondo può essere una notizia, vale un trafiletto. Non c’è niente di male: è Cavani la notizia, non la città. Quando rapinano a Milano Muntari (che Cavani non è), il trafiletto esce uguale. Dov’è il problema? Perché ci sentiamo in dovere di rinfacciare al mondo il Bronx di Modena o i pericoli delle favelas padane? Perché andiamo in auto-protezione? Abbiamo la coda di paglia, e pure bella lunga. A dispetto dei numeri e delle statistiche, lo sappiamo che la percezione della realtà crea quotidianamente la nostra realtà. E – sia chiaro – la difesa ossessiva dal clichè, dopo un po’ diventa un clichè.
Mario Piccirillo